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Curiosa, entusiasta, sempre in movimento. Da quando ho iniziato a viaggiare non ho piu smesso! Se vuoi conoscermi meglio clicca sulla mia foto.

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Appennino Tosco Emiliano – Dal Rifugio Ladgei al Monte Marmagna

Un’ escursione effettuata un sacco di volte e in diversi periodi dell’anno ma che non avevo mai “documentato”. Approfittiamo di una splendida domenica di metà ottobre per immergerci nei meravigliosi colori autunnali prima che la neve imbianchi le vette più elevate e speriamo quest’anno sia abbondante.

Per i Parmigiani Ladgei è una della mete più gettonate per una gita domenicale: in estate per scappare dalla calura della città e in inverno per una ciaspolata vicino a casa o anche solo per un buon piatto di polenta e funghi. Per chi non fosse pratico della zona darò subito qualche coordinata.

Siamo all’ interno del Parco dei 100 laghi, nell’ Appennino Tosco Emiliano, una bellissima zona dove vi sembrerà di essere stati catapultati in alta montagna, seppur siamo solo un’ ora di macchina da Parma. Non sono forse cento i laghi di origine glaciale che caratterizzano questo Parco ma sono comunque tanti, dal minuscolo lago Martini al grande lago Santo.

Lagdei  è facilmente raggiungibile tramite l’autostrada della Cisa, uscita di Berceto. Da Berceto la segnaletica del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano vi condurrà senza alcuna difficoltà a Lagdei. Se invece salite da Parma si percorre la statale SP665 verso Langhirano. Superato il paese continuate verso Pastorello, qui, alla rotonda, seguite le indicazioni per Corniglio. In località Miano girate a destra e seguite le indicazioni per Lagdei. Arrivati al parcheggio “i cancelli” imboccate la strada sterrata sulla destra che si addentra nel bosco e proseguite per circa 2 km fino ad arrivare al rifugio Lagdei (mt 1.265), con il suo centro informativo e un ampio e comodo parcheggio.

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Questo sarà il punto di partenza della nostra escursione odierna.

Cento metri prima del rifugio Lagdei, alla sinistra dell’area adibita a parcheggio, imbocchiamo il sentiero panoramico 723 A

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Grazie alla bella mulattiera che si addentra nella faggeta, con una facile camminata di 50 minuti si può raggiungere al Lago Santo. Lentamente guadagniamo quota, ma la salita è resa agevole dalla perfetta pavimentazione che caratterizza il primo tratto.

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L’unico elemento di disturbo potrebbero essere le numerose foglie secche che con l’umidità della notte rendono il sentiero scivoloso ma non è oggi il caso, l’anomala temperatura di questi giorni sembra averci catapultato nuovamente in piena estate.

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Per un breve tratto il sentiero esce dal bosco e la comoda pavimentazione lascia il posto ad grossi massi instabili che tagliano diagonalmente il dorso della montagna ma percorribile da chiunque.

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Il sentiero si ributta nel bosco, ignoriamo il segnavia 723B sulla sinistra e proseguiamo dritti verso il Lago Santo.

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L’ultimo tratto del percorso si sviluppa praticamente in piano fino a quando tra i faggi illuminati dal sole si scorgono le limpidissime acque del Lago Santo (mt 1.507). I caldi colori autunnali delle foglie mettono ancora di più in risalto la bellezza del luogo. Si tratta di un lago naturale di grandi dimensioni e popolato da trote ma su cui vige il divieto di pesca.

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Percorriamo la sponda settentrionale del lago e in pochi minuti raggiungiamo  il Rifugio Mariotti. Per molti il Rifugio è la meta finale della propria gita domenicale, dove per altro si mangia molto bene. Noi oggi ci fermiamo solo per un caffè e per salutare le mascotte del Rifugio,  Blue e Holly, due bovari dolcissimi e coccoloni.

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Proseguiamo sulla sponda opposta del lago da cui si ha una bellissima visuale del Rifugio Mariotti che ci siamo appena lasciati alle spalle. Il sentiero riprende a salire nel bosco, tra faggi e abeti fino al un bivio. Proseguiamo verso la Sella del Marmagna.

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Il sentiero ora esce dal bosco e taglia per ampi prati disseminati da cespugli di mirtillo che in questo periodo dell’anno assumono la tipica colorazione rosso ruggine, conferendo al paesaggio una connotazione davvero particolare. La giornata è limpida e in lontananza si scorge l’arco alpino già innevato.

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Salendo a zig-zag per l’evidente tracciato e con un po’ di fatica a causa delle alte temperature raggiungiamo la Sella del Marmagna (mt 1.725), dove davanti ai nostri occhi si apre un panorama splendido. La giornata è cosi limpida che riusciamo a scorgere il Golfo di La Spezia con l’Isola Palmaria e il Tino! Siamo infatti sul crinale, al confine tra Emilia e Toscana, ai nostri piedi si distende la Lunigiana, Pontremoli e l’autostrada della Cisa. Quante volte, percorrendola andando al mare, ho rivolto lo sguardo quassù!

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La vista è spettacolare ma il nutrito gruppo di gitanti alquanto rumorosi che bivaccano in questa zona e il forte vento ci fanno subito proseguire oltre. Teniamo la nostra destra e continuiamo la nostra salita per raggiungere la vetta. All’ improvviso il Lago Santo fa nuovamente la sua apparizione, come una gemma preziosa incastonata tra le dorsali.

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Un ultimo sforzo e raggiungiamo la cima, dove su un basamento di sassi si erge una grande croce in ferro e la statuetta di una madonnina. Siamo a quota 1.851 metri. Qui il vento si fa sentire ed onde evitare, l’indomani, brutte sorprese è meglio  coprirsi a dovere.

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Essendo domenica è impossibile pensare di essere soli, ma riusciamo comunque a ritagliarci un angolino per consumare il nostro pranzo al sacco e goderci il panorama, giornate cosi limpide non sono poi così frequenti. La vista spazia dal Monte Aquilotto, alle Alpi Apuane, ancora il Golfo di La Spezia, il Monte Orsaro e il Braiola, con le sue peculiari stratificazioni rocciose.

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La discesa avviene a ritroso per lo stesso sentiero dell’andata.

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Faremo quindi ritorno al Lago Santo dove, nel frattempo,  il numero di gitanti ed escursionisti si è quintuplicato. Torniamo a Lagdei sempre attraverso il sentiero panoramico dell’andata ma la luce, ora, è nettamente migliore. E’ un esplosione di gialli, rossi, ocra…quei bei colori caldi e tipici dell’autunno che contrastano con il verde dei sempreverdi.

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Ovviamente quello percorso è solo una delle tante varianti possibili. Per i più allenati, dalla cima del Marmagna un’ ottima alternativa per tornare al Lago Santo è scendere sul sentiero che attraversa il crinale alla Cima del Braiola fino alla Bocchetta dell’ Orsaro per poi ributtarsi su ampi valloni erbosi fino alla Capanna del Braiola (meglio nota come la Capanna Schiaffino – mt 1.609), un piccolo bivacco incustodito ma sempre aperto.

Dal Lago Santo potete fare ritorno al rifugio Lagdei tramite il sentiero 723 che scende ripido in mezzo alla faggeta su grossi sassi e gradoni. A circa metà della discesa si arriva ad un bivio, sempre ben segnalato; qui si lascia il sentiero 723 a favore del 727 che vi condurrà fino al Rifugio di Lagdei. Questo sentiero, assieme a quello Panoramico 723 A che abbiamo utilizzato per salire, vi permetterà di effettuare una sorta di anello e nulla vi vieta di invertirne il senso di percorrenza.

Ecco una chiara mappa della zona che ho trovato sul web.

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Come dicevo le varianti sono molteplici, a voi trovare la vostra preferita o più semplicemente scegliere in base all’ umore del giorno. Si tratta sempre di sentieri facile e percorribili anche dai meno allenati.

Per i più pigri, quando è in funzione, la salita al lago Santo è facilitata dalla seggiovia, ma se si va in montagna è anche per fare un po’ di sano movimento, giusto?

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