GTE – Seconda Tappa – da Porto Azzurro a Procchio
- Settembre 11, 2024
- by
- Maria Paola Salvanelli
Tappa lunga quella di oggi ma con dislivello contenuto.
Per ricongiungermi al tracciato ufficiale della GTE, devo percorrere un bel pezzo di provinciale. Impiego circa un’oretta prima di raggiungere bivio dove ho interrotto ieri.
Il primo tratto della seconda tappa della GTE è una strada bianca, ampia e in leggera discesa, comoda. In lontananza si vede la costa frastagliata con calette ed insenature.
La strada fa un’ampia curva e mi riporta a camminare in direzione del versante della baia di Portoferraio. Dopo circa mezz’ora scarsa dal bivio in cui mi sono ricongiunta alla GTE la carrareccia si immette in una strada asfaltata che attraversa delle belle villette. Ci sono diverse biforcazioni ma è tutto ben indicato e cartelli che indicano Proprietà Privata; quindi, è chiaro che non si può passare di lì.
Raggiungo una strada provinciale che devo attraversare facendo attenzione visto che vanno tutti come dei matti; l’imbocco della GTE è proprio davanti a me, Via Campo ai Peri.
Seguendo le indicazioni GTE tengo la destra, passo davanti diverse case, inframmezzate a piccoli appezzamenti coltivati a ulivo.
Finalmente mi ributto nella macchia mediterranea tra querce, lentisco, rovi. Il sentiero molto stretto torna ad essere sterrato, contornato da ambo le parti da cespugli molto fitti, non passa un filo d’aria. Sarà che la giornata è afosa ma questo tratto mi sembra molto opprimente.
Raggiungo un bosco che mi sembra più piacevole e arioso. Un cartello indica Colle Reciso 40 minuti, Poggio del Mulino a vento 1 h e 20.
Si apre il primo scorcio panoramico della giornata, la baia di Portoferraio, ci voleva un po’ di vista mare.
Confermo quanto letto in rete, questa seconda tappa è un po’ noiosa ma se non altro mi sembra di procedere con un passo bello spedito.
Raggiungo la fonte Schiumoli, prima e unica fonte d’acqua di tutta la traversata elbana. Ora non voglio deludervi ma non voglio nemmeno illudervi. La fonte è un filo che cade una goccia alla volta, se volete rabboccare la vostra borraccia non dovete avere fretta. Ammetto che mi aspettavo una sorgente più “fontanosa” ma essendo l’unico punto d’acqua dell’intero percorso la apprezziamo per quello che è. Probabilmente ci sono periodi dell’anno in cui scorga più abbondante.
Poco dopo la fontana si trova un bel punto panoramico, sempre affacciato sulla baia di Portoferraio, ma con una visuale migliore rispetto a prima. La strada, un’ampia carrareccia bianca, simile a quella percorsa ad inizio tappa, mi conduce a Colle Reciso.
In prossimità di Colle Reciso, torno a camminare su asfalto. Passo di fianco ad un cantiere di sabbie, inerti bitumati, calcestruzzi. Raggiunta la provinciale, giro a sinistra (verso Lacona/Marina di Campo), proseguo per un centinaio di metri in leggera salita su strada asfaltata per poi girare a destra e imboccare una vecchia strada militare.
Sono di nuovo in una carrareccia simile a quella di questa mattina. Una strada ampia, in leggera salita e completamente al sole. Per fortuna c’è una bella nuvola che mi regala una tregua.
Questa tappa è decisamente una palla. Si può dire? Lunga, noiosa ma necessaria. Il cammino è anche questo. Stare con quello che c’è e oggi c’è insofferenza e una gran voglia di arrivare per potersi rilassare in spiaggia. Questa tappa mi risulta talmente noiosa che se mi avessero offerto un passaggio, anche solo con un triciclo, probabilmente lo avrei accettato.
Raggiungo Poggio del Mulino a Vento. Per vedere i resti di questo antico mulino è necessaria una deviazione a sinistra.
La discesa verso Procchio è piuttosto divertente. Sembra di scendere lungo un canyon. Si tratta di uno sterrato fortemente eroso dall’acqua, devo prestare attenzione per non scivolare sul fondo instabile e pieno di solchi.
In circa 30 minuti raggiungo la provinciale, di fronte a me si trova l’imbocco del sentiero che dovrò percorre domani per salire a Monte Castello, terza tappa della GTE. Ora scendo lungo Via degli Olivi per raggiungere il lungo mare e l’Hotel Brigantino.
Sono le 14,30. Ho tutto il pomeriggio da dedicare al mare e al relax. L’Hotel non è centrale ma un po’ più defilato, in località Campo all’Aia, comunque molto comodo sia per raggiungere il centro di Procchio, la spiaggia e la partenza dell’indomani.
Tra un bagno e un pisolo, rimango in spiaggia fino al calar del sole. È stato magico.
Riassumendo
- Partenza: Porto Azzurro (per me Lido di Capoliveri)
- Arrivo: Procchio
- Lunghezza: circa 20 km
- Dislivello: quota massima 302 metri
- Tempo medio di percorrenza: 6 h
Pernottamenti & Pasti