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Valle d’Aosta – Laghi di Laures e Bivacco Meneabrez

Martedi 3 settembre. Settimana di ferie in cui il meteo non promette nulla di buono.

L’autunno è arrivato all’improvviso, sbattendo la porta e senza annunciarsi, dopo giornate molto calde in cui si ipotizzava che l’ estate sarebbe durata sicuramente per tutto il mese di settembre. Invece no. In montagna mi sono abituata a questi cambi repentini, mi sono abituata ma ugualmente continuo a stupirmi.

Oggi sembra essere l’unica finestra della settimana in cui posso azzardare un giretto. Quando è suonata la sveglia, il cielo mi invitava a girare gallone e tornarmene a letto ma confido nelle previsioni e mi preparo.

L’escursione di oggi è ambiziosa per l’importante dislivello da coprire tutto in una volta, motivo per cui esco di casa all’alba, anche se non c’è pericolo di patire caldo. I Laghi delle Laures avevo avuto modo di ammirarli dalla cima dell’Emilius, vetta scalata due anni fa, proprio in questo periodo; ora vado a trovarli da vicino. Dislivello a parte, il percorso, non presenta alcuna difficoltà.

Guido in direzione di Brissogne, supero l’abitato e proseguo fino a Gran Brissogne (1.060 m), fin dove finisce la strada asfaltata e inizia quella agricola. Sulla destra trovo un piccolo slargo, il posto è limitato a due/tre auto. In alternativa bisogna lasciare l’auto 1 km più sotto, dove è presente un parcheggio leggermente più capiente.

(Per la verità qualche spiazzo si potrebbe trovare anche più avanti ma c’è divieto di transito e l’accesso è consentito solo ai mezzi autorizzati)

Il cartello annuncia che per raggiungere il Bivacco Meneabrez servono 4 ore 45 minuti. Sapevo che era lunga e con un dislivello molto sfidante, oggi me la gioco tutta. Mi incammino per la poderale, segnavia 1.

L’aria è piacevole, non c’è sole ma nemmeno freddo. La giornata, per quanto grigia, illumina le foto di una luce che tutto sommato trovo suggestiva. Mi sto solo auto motivando o trovate anche voi?

Davanti a me si staglia la Becca di Salè (3.137 m).

Devo salire per la poderale per circa3 km, prima di intercettare il sentiero vero e proprio. Supero un alpeggio in sasso, ben tenuto ma apparentemente in disuso e di cui non sono riuscita a identificare il nome.

La strada inizia ora a salire con ampi tornanti.

In 30 minuti raggiungo la Centrale Idroelettrica di Laures (1.311 m). Qui termina la poderale, e in corrispondenza di una casa diroccata, mi immetto finalmente nel sentiero sterrato. Il segnavia è sempre il numero 1.

Questo è un vallone dove il sole arriva tardi la mattina e, il fatto che il sentiero si sviluppi quasi prevalentemente nel bosco, lo rende un itinerario fruibile anche nelle giornate più assolate.

Per raggiungere il Lago di Laures inferiore (2.542 m) devo coprire un dislivello in positivo di 1.540 m. Inutile che descriva la pendenza della salita. È tosta e lo sapevo.  Ma la affronto con la dovuta calma.

Trovo una scultura in legno raffigurante San Cristoforo, il protettore dei viaggiatori. Mi sembra di buon auspicio.

Attraverso un ponticello in legno, il primo di tanti. Ho raggiunto Baite Vieille, quota 1.629 m.

Da qui in poi il sentiero, sempre nel bosco, è inframmezzato da scaloni in pietra. Questo rende la salita un tantino più sfidante, non che ce ne fosse bisogno…

Si apre una bella visuale sulla valle sottostante. Al momento la giornata è ancora molto bigia.

Raggiungo un nuovo ponte in legno. Il torrente Laures scende copioso e in cielo si stanno aprendo degli squarci di blu che mi fanno ben sperare. Domani è il mio compleanno e arrivare ai Laghi con il sole sarebbe un bellissimo regalo anticipato.

Dopo circa 2 ore e mezzo di cammino sono a quota 1.950 m. Sono a Tamail, il secondo e ultimo alpeggio che si incrocia lungo questo itinerario.

Inizia ora la parte più entusiasmate di questa escursione e vedere il cielo che si sta lentamente aprendo mi dona nuova motivazione, che ammetto, stavo perdendo. Con la luce tutto cambia, questa mattina era come se avessero calato un sipario grigio sul mondo.

Giudicate anche voi che cambio di prospettiva!

Quota 2.200 m trovo un altro ponte (ho peso il conto) sovrastato da una bellissima cascata.

Ultimi 350 metri di dislivello, sembra il countdown di Capodanno.

Raggiungo un bivio, per salire tengo la sinistra (segnavia 1), come consigliato in alcune relazioni trovate sul web e utilizzerò quello di destra (segnavia 1A) per la discesa.

La seconda parte di questo itinerario (dall’Alpeggio di Tamail in poi) mi galvanizza. Confesso che i sentieri chiusi nel bosco come quello di questa mattina mi snervano, o meglio mi annoiano proprio. Ora la vista si apre, il paesaggio mi tiene compagnia, mi emoziona, mi piace e percepisco un’energia e una carica diversa. Per dirla in breve, io ho bisogno di panorami aperti e qui vengo ampiamente soddisfatta. Spettacolare.

Contemporaneamente il sentiero peggiora. C’è un po’ di sfasciume, come se fosse venuta giù una frana, per altro recente. Forse era già così ed è peggiorata in seguito ai forti temporali che hanno colpito la regione a giugno.

Superato il pezzo di “sfasciume” risalgo per un costone erboso. La traccia un po’ si perde nell’erba, tra rocce e vegetazione. Ogni tanto ritrovo qualche bollino giallo a rincuorarmi ma in questa ultima parte di sentiero sono meno frequenti.

Dopo 4 ore e mezza di cammino, ecco finalmente la conca di Laures con il primo Lago di omonimo.

Al mio arrivo registro un nuovo cambio repentino di meteo, ma poco importa. Sono arrivata e mi godo il panorama.

Quello che vedete spuntare in lontananza a bordo lago non è il Bivacco come avevo erroneamente ipotizzato, ma l’Alpeggio di Laures. Per raggiungere il Bivacco basta seguire le freccine gialle.

Costeggio il lato orografico destro del lago e perdendo circa 40 metri di dislivello, ecco il Bivacco Ernesto Meneabrez (2.545 m).

Molti utilizzano il bivacco come un punto di appoggio per proseguire il giorno dopo verso il Colle di Laures o la cresta dell’Emilius.

Tuttavia, con un buon allenamento è possibile proseguire in giornata fino al Lago Superiore di Laures (2.787 mt), passando per il Lago Lungo (2.630 m) e sempre in giornata ritornare a Grand Brissogne.

Sarebbe la mia idea, ma il meteo sta peggiorando.

Proseguo diritto fino all’Alpeggio di Laures, lo supero e inizio a risalire il costone erboso, tra rocce montonate.

Questi laghi, incastonati tra le montagne, regalano un panorama mozzafiato. Davanti al Lago Lungo trovo una panchina creata con una semplice asse di legno che sarebbe perfetta per una pausa ristoratrice e contemplativa ma ho giusto il tempo di scattare qualche foto che inizia a piovere.

Il mio programma di raggiungere anche il Lago Superiore evapora come le gocce di pioggia ma sono ugualmente soddisfatta di questa giornata.

Il Lago Lungo ha una forma allungata simile a un fagiolo. Ho fatto tre scatti a 180° (sinistra-centro-destra) per darvi un’idea.

Il Vallone di Laures, così tranquillo e isolato, è un ambiente molto suggestivo. E queste nuvole basse, che giocano a rincorrersi, alzandosi e abbassandosi, creano un’atmosfera molto particolare.

Per la discesa, ricalco i miei passi, ma poco dopo il Bivacco imbocco il sentiero 1 A, fino al bivio trovato questa mattina.

Raggiungo l’intaglio dove sfocia il torrente Laures dall’omonimo lago e attraverso un canalone, che ad inizio stagione potrebbe essere ancora innevato.

Questo tratto di sentiero è ben segnalato, molto più diretto e quindi consigliato per la discesa. Lo eviterei per la salita solo per non accentuare il dislivello già sfidante di suo.

Impiego 30 minuti dal Lago inferiore per tornare al bivio di questa mattina e riprendere lo stesso itinerario dell’andata, impiegando esattamente la metà del tempo che ho impiegato a salire.

TABELLA RIASSUNTIVA

  • Partenza: Grand Brissogne 1.040 m
  • Arrivo: Lago Lungo di Laures 2.630 m
  • Dislivello complessivo in positivo: 1.590 m
  • Totale km A/R: 19

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