Tour des Six, dalla Val d’Ayas alla Valtournenche
- Agosto 12, 2023
- by
- Maria Paola Salvanelli
Protagonisti di questo nuovo post sono: il Col de Nannaz, il villaggio alpino di Cheneil e di Chamois.
Prima di proseguire nella lettura vi invito a scorrere il precedente articolo a questo link, in cui spiego le motivazioni che mi hanno portato a percorre questo itinerario, all’interno del più ampio Tour des Six.
Il Colle de Nannaz (2.773 m) rappresenta un’importante via di collegamento tra la Val d’Ayas e la Valtournenche, attraverso il quale transita uno spettacolare tratto dell’Alta Via n. 1 e una tappa dell’appena citato il Tour des Six.
Il programma per questo entusiasmante week end in quota prevede due tappe.
- 1 giorno: Barmasc – Col di Nana – Cheneil – Lago di Lod (Chamois). Pernottamento e cena presso affittacamere del Lago
- 2 giorno: Lago di Lod – Chamois – Colle Pillonet – Barmasc
Mi accingo a completare la seconda “orecchia” del Tour des Six, itinerario che, come già detto, ho un pò adattato al tempo a mia disposizione. Ero indecisa se partire da Saint Jacques e salire al Rifugio Gran Tournalin ma alla fine ho optato per la partenza da Barmasc, rendendo la tappa del primo giorno un pochino più corta e permettendomi un perfetto giro ad anello che coprirà appunto due giorni.
Anche il Colle Pillonet (2.698 m) è un valico che mette in comunicazione la Val d’Ayas con la Valtournenche, più precisamente la zona di Barmasc con quella di Chamois. Il colle è ben noto ma meno frequentato rispetto al Col di Nannaz e al Col Portola. Ma andiamo con ordine.
La mattina del primo giorno raggiungo in auto il parcheggio di Barmasc, composto da due aree. Una molto ampia in corrispondenza dell’area pic nic ed una più piccola posizionata qualche curva più in basso; salendo da Antagnod quest’ultima sarà la prima che incontrerete sulla vostra destra, all’altezza dell’agriturismo Goil. Da qui ha inizio la mia escursione.
Imbocco il sentiero che sale subito ripido e in pochi minuti interseca il sentiero del Ru Courtod, all’altezza dell’agriturismo Corneuil, che rimane poco più sopra. È lo stesso sentiero che avrei percorso se avessi utilizzato il parcheggio di Barmasc più alto. In questo modo ho omesso il Pian delle Signore, accorciando leggermente il già lungo itinerario.
Percorro il piacevole sentiero che in 45 minuti praticamente sempre in piano costeggia il Ru fino a raggiungere l’agriturismo La Tchavana di Metsan.
Da qui seguendo il segnavia 3A proseguo verso la Cappella Sarteur e l’Alpe Vascoccia, da cui si gode di una splendida vista su Antagnod e la bassa Val d’Ayas.
Superata l’Alpe, sempre seguendo i bollini gialli e sempre in salita raggiungo un bivio.
Il sentiero di sinistra conduce alla Falconetta (trovate la descrizione a questo link), oggi mi tengo sulla destra per raggiungere il Colle Vascoccia da cui è possibile raggiungere la cima del Monte Facciabella. Ignoro questa deviazione sulla destra e proseguo diritto. Attraverso un breve tratto di pietraia e successivamente con numerosi sali e scendi raggiungo il Col de Nannaz. La vista del Vallone di Nana con il Rifugio Gran Tournalin suscita sempre grande stupore.
Dal Col di Nana è possibile, oltre che scendere a Cheneil, affrontare le salite alla Falconetta/Bec de Nana via cresta nord, alla Bec Trecare, al Petit e al Grand Tournalin, tutte cime che superano i 3.000 metri di quota e che rendono questo angolo della Val d’Ayas estremamente suggestivo e severo.
Improvvisamente nuvoloni neri oscurano il cielo, erano previsti temporali nel tardo pomeriggio ma qualcosa mi dice che hanno anticipato. Imbocco l’alta via n1. in direzione di Cheneil. Questo tratto è di straordinaria bellezza.
Ad una decina di minuti dal Colle, scendendo di quota, trovo il piccolo ma grazioso Lago di Falinère.
Ho giusto il tempo di impostare qualche scatto che inizia a piovere. Non ho scelta. Indosso il poncho, metto via la macchina fotografica e a testa bassa procedo per l’evidente sentiero che come un nastro si srotola davanti a me.
In lontananza si delinea la sagoma di Punta Falinére (2.763 m); purtroppo non riesco a godermi questo tratto come vorrei. Tempo di arrivare al Col des Fontaines che la pioggia si tramuta in grandine. Trovo riparo sotto un’enorme roccia, una nicchia che mi permette di stare all’asciutto in attesa che il cielo si scarichi. A giudicare dai così detti “indici di presenza” (nonché le fatte in gergo meno tecnico), deve essere il riparo notturno prediletto da camosci e stambecchi. Approfitto di questo momento per consumare il mio pranzo al sacco, dopo tutto, una volta trovato riparo è affascinante osservare la pioggia in alta quota. Rende l’esperienza ancora più intima.
Attendo circa una mezz’oretta, poi finalmente il cielo inizia lentamente a rischiararsi. Posso uscire dalla mia tana e assaporare lo splendore del contesto in cui mi trovo. La pioggia ha portato via l’umidità che appesantiva l’aria e anche la luce è decisamente cambiata, conferendo al paesaggio ancora più magnificenza.
Dal Col des Fontaines (2.696 m) il sentiero scende prima molto ripido per poi farsi più dolce. Si passa di fianco vecchi alpeggi con la tipica struttura a botte.
Alle mie spalle rimango colpita dalla Becca d’Aran (2.953m) con le sue conformazioni particolari e poco oltre dal Moint Roisetta (3.324 m), raggiungibile sia da Cheneil in Valtournanche, che da Saint Jacques, in Val d’Ayas.
Purtroppo, il sipario sul Cervino oggi è calato, il temporale è passato ma ha lasciato diversi nuvoloni residui che non mi fanno ben sperare. È un gran peccato perché la vista dal Col des Fontaines sarebbe stata superlativa. Riconosco l’ampia e selvaggia conca di Balanselmo e la diga di Cignana anche se le nuvole non fanno risplendere le sue acque dai toni azzurro acceso.
Raggiungo Cheneil, un villaggio alpino della Valtournanche, situato a 2.000 mt di quota. Il villaggio è formato unicamente da un gruppo di case sparse, non passano auto, non ci sono negozi, ristoranti o bar. Un’oasi di pace ideale per chi ama vivere isolato, circondato unicamente dai suoni della natura.
Da Cheneil seguo le indicazioni per Chamois, sentiero 107. Questo itinerario è una porzione della lunga “Balconata del Cervino” che percorre in quota tutta la Valtournenche.
Ci sono anche diversi segnavia del Tour des Six a conferma che sono sul tracciato corretto.
In realtà oggi non scenderò fino a Chamois, mi fermerò presso il Lago di Lod dove ceno e pernotto presso all’Affitta Camere del Lago.
Raggiungo la finestra di Cignana, ha ripreso a tuonare e tutto attorno a me ha assunto delle strane sfumature grigiastre. Anche questo tratto sarebbe grandioso, non per altro fa parte della grande balconata del Cervino e regala uno scorcio più suggestivo dell’altro.
Raggiungo il bar Affitta Camere del Lago con un tempismo perfetto, dal cielo hanno riaperto i rubinetti e questa volta non è nulla di passeggero ma un temporale scrosciante che durerà un paio di ore e mi farà da sottofondo durante una meritata pennica prima di cena.