VAL D’AYAS – Rifugio Gran Tournalin, Lago Verde e Monte Croce
- Agosto 13, 2022
- by
- Maria Paola Salvanelli
Oggi gioco in casa, in Val d’Ayas. Sono diretta al Rifugio Gran Tournalin (2.534 mt), al Lago Verde (2.723 mt) e successivamente al Monte Croce (2.894 mt)
La partenza è da Saint Jacques des Allemands (1.690 mt), tuttavia nel periodo estivo a causa della limitazione del traffico bisogna lasciare l’auto in località Frachey, trovate un ampio parcheggio in corrispondenza della partenza della funicolare.
Potete raggiungere Saint Jacques in bus o a piedi, sono una manciata di km su strada asfaltata lungo il torrente Evançon.
Subito dopo la chiesa di Saint Jacques, giro a sinistra e attraverso il ponte sul torrente Evançon. Il primo pezzo di questa escursione fa parte dell’Alta Via n.1. Ho già percorso questo itinerario fino al Rifugio Gran Tournalin, oggi aggiungo un pezzettino in più e proseguo verso il Lago Verde e il Monte Croce.
Il Gran Tournalin, tra l’altro, è un’ottima base di partenza per ascese interessanti come il Petit Tournalin (3.207 mt), il Gran Tournalin (3.379 mt), e il Mont Roisetta (3.312 mt).
Il Rifugio Gran Tournalin è anche raggiungibile con un servizio di jeep-taxi. Lo dico solo a scopo informativo, per me non è mai stata un’opzione ma capisco che, per i motivi più svariati, non per tutti sia fattibile salire a piedi.
Inutile negarlo, come tradizione valdostana vuole, si parte subito con una bella salita.
Subito dopo questo primo strappo iniziale si può godere di una bellissima vista che abbraccia tutto l’abitato di Saint Jacques, ma sicuramente la luce sarà migliore stasera al mio ritorno.
Si raggiunge subito la frazione di Les Péyoz (1.726 mt), è tutto bene indicato, anzi la segnaletica sembra essere stata ridipinta di recente.
Attraverso questa piccola frazione composta da una manciata di case e raggiungo un altro minuscolo abitato, Les Droles (1.790 mt), che gode di una vista privilegiata sul Massaccio del Monte Rosa. Intravedo addirittura il Rifugio Mezzalama.
Segnalo che questo percorso fa parte del Tour des Six, un interessante trekking di 6 giorni a cavallo tra la Valtournenche, la Val d’Ayas e la Valle di Gressoney. Non ho ancora percorso per intero l’itinerario completo, tuttavia con escursioni giornaliere ho praticamente raggiunto tutti i Rifugi che copre il Tour des Six. La trovo un’iniziativa stupenda ed è in effetti nella lista dei miei progetti a breve termine.
Continuo a salire; nonostante oggi sia partita tardi l’aria è bella fresca e rende la mia salita meno faticosa. Tra i colori e la temperatura che è scesa drasticamente sembra di essere già in settembre, in realtà non è ancora trascorso Ferragosto, anche se è alle porte.
Ad eccezione di qualche breve tratto il sentiero si sviluppa prevalentemente al sole, quindi, vi consiglio di partire presto la mattina. Sarete facilitati anche nel trovare parcheggio; non fate come me che sono partita a mezzogiorno e sono stata costretta a parcheggiare quasi dalle terme Monterosa! Non sempre sono un buon esempio da seguire 🙂
Raggiungo quota 1.871 mt, dove si trova l’alpeggio diroccato Croues.
Dopo l’alpeggio Croues attraverso un tratto di bosco molto bello. Prima di tutto è all’ombra e questo mi regala un attimo di refrigerio. Continuo a procedere in salita ma salgo in maniera più dolce rispetto ai tratti incontrati fino ad ora e questo mi permette di riprendere fiato. Unica accortezza state attenti alle radici, sono molto sporgenti e ammetto di essere inciampata più di una volta.
Uscita dal bosco intercetto la poderale che parte sempre da Saint Jacques ed è la strada che utilizzano le jeep -taxi o i bikers. Ovviamente può essere un’alternativa anche per chi cammina, io ho preferito il sentiero perchè trovo le poderali parecchio noiose; valutatela magari per il ritorno se volete fare un anello.
Dopo mezza curva raggiungo un ponticello. L’Alta via n.1 si stacca sulla destra, costeggiando il torrente di Nana. (salirete quindi alla sinistra orografica del torrente)
Ancora una volta vi ricordo che questo tratto fa parte del Tour des Six. Ci sono diverse targhette sugli alberi che indicano il tracciato.
Il torrente di Nana che in questo tratto accompagna la mia salita crea graziose cascatelle e minuscole pozze d’acqua che invitano ad un veloce pediluvio.
La tentazione è forte ma alla fine di questa salita entrerò nel Vallone di Nana dove ci sono angolini molto più agevoli e caratteristici per una pausa fiume-poccio-snack-pisolo. Quello che volete.
Eccoci finalmente nel Vallone di Nana. Proseguo sempre sull’ Alta Via 1.
In lontananza intravedo degli alpeggi. Si tratta dell’Alpe di Nana Inferiore e Superiore da cui passerò a breve.
Dall’Alpe di Nana Inferiore (quota 2.034 mt) si gode di una bellissima visuale sul versante opposto della Val d’Ayas. Quindi l’arrivo della funicolare Frachey, il Bettaforca, il Rifugio Ferraro, il Palon de Resy…. e ovviamente tutto il massiccio del Monte Rosa, con i suoi ghiacciai.
Raggiungo un bivio. A sinistra si sale al Lago di Lochien, che avevo raggiungo con un ampio anello partendo da Barmasc. Trovate il post a questo link. Tengo la destra procedendo lungo il torrente di Nana.
Vi avevo anticipato che ci sarebbero stati diversi spot dove fermarsi per una breve pausa e perchè no, rinfrescarsi anche i piedi.
Mi addentro sempre di più nel vallone di Nana; l’ho percorso in inverno sotto la neve, in autunno sotto la pioggia e in estate con il sole posso affermare che è estremamente suggestivo in tutte le stagioni.
Attraverso un ponticello in legno e mi sposto sulla sponda orografica sinistra del torrente di Nana.
Alla mia destra, appena sopra la mia testa l’Alpe Tournalin Superiore. Continuo a costeggiare il torrente ma a breve me ne allontanerò per procedere su di un sentierino che sale a zig zag e guadagna quota in maniera decisa fino al Rifugio Tournalin.
Lungo questo ultimo tratto ho visto annaspare diverse persone. Tenete conto che si intercetta varie volte la poderale utilizzata dalle jeep taxi e dai bikers. Ovviamente la poderale è più lunga perchè compie curve molto più ampie ma sale più dolcemente. A voi la scelta di come procedere in base al vostro allenamento.
Ecco che inizia ad intravedersi in lontananza l’alpeggio presente poco sotto al Rifugio ma c’è ancora un bel pezzettino. Ultimo sforzo.
Arrivo finalmente al Rifugio. Ho impiegato 3 ore per salire rispetto le 2 ore e 40 indicate dalla segnaletica. Me la sono presa con calma ed inoltre ho realizzato che quando parto tardi la mattina faccio più fatica a salire. Oggi non faceva eccessivamente caldo ma l’ideale sarebbe arrivare all’imbocco dei sentieri che si vogliono percorrere tra le 8,00 e le 9,00 al massimo. Credo sia anche una questione psicologica. La mattina presto si ha più grinta. Capita anche a voi?
Procedo verso il Lago Verde e il Monte Croce. Entrambi distano un’ora e mezzo dal Rifugio. Trovo una targhetta di legno che mi indica i tempi di percorrenza e la direzione da tenere.
In pratica il Monte Croce è quel panettone sassoso che si erge alle spalle del Rifugio. Abbandono l’Alta Via 1 e procedo su sentiero n.4, nel primo tratto trovo solo frecce gialle, il bollino numerato appare molto più avanti, ma è veramente facile capire dove passare.
Siamo oltre i 2.600 metri di quota. L’ambiente è molto diverso da quello percorso fino al Rifugio.
Di fianco al Gran Tournalin trovate un laghetto piccolino, senza nome. Non è indicata da nessuna segnaletica ma trovate facilmente il sentiero di fianco al Rifugio in corrispondenza di quello che avete appena utilizzato per salire. Si vede una traccia su erba che in circa 20 minuti conduce a questo specchio d’acqua. Quest’anno è davvero minuscola ma se arrivati al Rifugio avete ancora voglia di camminare ma non così tanto da seguire i miei passi può essere una valida alternativa. Se avete difficoltà a identificare l’attacco del sentiero chiedete al Rifugio, sapranno indirizzarvi correttamente. Per quanto piccolino è ben visibile dalla vetta del Monte Croce.
Questa è una foto dell’anno scorso.
Come già dicevo in un post di qualche giorno fa i colori sono già quelli tipici autunnali, la natura quest’anno è avanti di un mese.
In mezz’ora raggiungo i Laghetti Croce (in realtà ne è rimasto solo uno) come suggerito dalla ragazza del Rifugio non scendo verso i laghi, li tengo alla mia destra e mi mantengo sul sentiero. Non fatevi ingannare dal sentierino che si intravede salire sopra i Laghi, voi procedete diritto seguendo le frecce gialle.
Questo è anche il sentiero che conduce al Monte Roisetta (sentiero EE), 4 ore di cammino partendo dal Rifugio. Oggi non è certo la giornata giusta per raggiungerlo ma quando lo vorrò approcciare devo tenere a mente che dovrò rifarmi esattamente questa strada.
Dopo i Laghi Croce, la salita tira parecchio. Dal Rifugio Gran Tournalin al Monte Croce c’è un dislivello di 300 metri che vi mangiate tutti qua, nell’ultima mezz’ora. Il panorama che mi circonda ripaga tutta la fatica.
Sono quasi in vetta al Monte Croce. Sotto di me uno stambecco mi tiene d’occhio da lontano.
Arrivo ad un bivio: a sinistra il Lago verde a destra Monte Croce. Procedo a destra in direzione del Lago Verde.
Scendo su pietraia fino ad avere la visuale completa di tutto il lago. Mi appare uno scorcio che mi fa esultare ad alta voce dall’emozione. Ammetto che non mi aspettavo uno spettacolo del genere. Il Cervino (4.478 mt), la Gobba di Rollin (3.899 mt) e tutti i ghiacciai che compongono il Monte Rosa. Oggi c’è una visibilità perfetta.
Decido di non scendere fino al lago, la prospettiva più bella dei laghi è sempre dall’alto, inoltre sono già le 16,00 e voglio raggiungere la cima del Monte Croce. Dopo mille milioni di scatti per immortalare questo scorcio pazzesco, torno sui miei passi fino al bivio e riprendo a salire. L’ultimo pezzo è solo pietraia ma si sale agevolmente.
Raggiungo la croce di vetta e ammiro estasiata il panorama che mi circonda. Sicuramente è una escursione da fare in una giornata di sole e cielo terso per poter godere appieno di tanta bellezza.
È tempo di scendere nuovamente a Valle. Per rientrare utilizzo lo stesso percorso utilizzato a salire. Come spesso accade i tempi per scendere si dimezzano.
La luce che mi accompagna scendendo è fantastica. Vi saluto e chiudo con questi ultimi scatti.
Sono felicissima di questo itinerario, poco pubblicizzato ma che merita assolutamente di essere percorso.
TABELLA RIASSUNTIVA
- Partenza da Saint Jacques des Allemands: quota 1.690 mt
- Tappa intermedia: Rifugio Gran Tournalin 2.534 mt
- Arrivo: Monte Croce 2.894 mt
- Dislivello complessivo: 1.204 mt
- Tempo A/R: 6 ore e 30 minuti