Valle di Rhemes – Rifugio Benevolo & Lago Goletta
- Agosto 09, 2022
- by
- Maria Paola Salvanelli
Oggi mi trovo a Rhemes de Notre Dame.
Sono stata qui in estate già diverse volte ma mi sono resa conto che non avevo ancora scritto nessun post.
L’idea è raggiungere il Rifugio Benevolo e poi proseguire verso il Lago Goletta, dove troverò sicuramente meno affollamento.
Il parcheggio stamattina era congestionato tuttavia il bello dei sentieri della Valle d’Aosta è che sono magicamente dispersivi, ognuno procede al proprio ritmo e dopo i primi 10-15 minuti ci si ritrova ad assaporare quella tranquillità che si cerca, di norma, quando si va in montagna.
La prima volta che sono salita al Rifugio Benevolo, e in quella occasione meta finale dell’escursione, ero partita da Rhemes de Notre Dame, sono passata per il laghetto Palud ed ho poi raggiungento la frazione di Thumel tramite il sentiero che costeggia il fiume. Ovviamente allungando di un’oretta e mezza abbondante l’intero percorso.
Oggi, visto che la meta finale è il Lago Goletta, raggiungo in auto direttamente Thumel. Supero l’abitato di Rhemes de Notre Dame e proseguo per la strada asfaltata fin dove finisce la strada. Qualche centinaio di metri prima di Thumel trovo un ampio e comodissimo parcheggio gratuito. Lasciata l’auto mi incammino verso l’imbocco del sentiero nr. 13, dove trovo una struttura che vende fontina e altri prodotti tipici. C’è anche una fontana. Ne troverò un’altra dopo circa un’ora di cammino. La segnaletica indica 3 ore per il Lago e 1 ora e mezza per il Rifugio Benevolo. Come tutti i sentieri valdostani si parte subito in salita, alternando tratti ripidi a tratti più pianeggianti.
Il percorso è interamente sotto il sole, vi consiglio quindi di partire la mattina presto. Dopo 5 minuti dalla partenza di raggiunge Foss (1.930 mt), dove è presente un casotto dei Guardia Parco.
Il sentiero segue, anche se a quota più elevata, il corso della Dora di Rhemes de Notre Dame che quest’anno ha una capacità più ridotta rispetto agli anni passati.
Man a mano ci si addentra in un vallone che ho sempre trovato meraviglioso e suggestivo. Purtroppo, luglio e agosto sono mesi super affollati ma riuscirò ugualmente ad assaporare questa camminata, ne sono sicura.
Procedo su sentiero nr.13, è l’unico quindi non ci si può sbagliare. Inizia a spuntare sulla sinistra la vetta della Granta Parey che quest’anno non presenta la minima traccia di neve, a differenza degli anni passati.
Tra enormi cespugli di fiori rosa spuntano i resti dell’alpeggio Balma Verein.
Dopo una decina di minuti trovo una bellissima cascata da cui spunta la Granta Parey e un masso che mi invita a una breve pausa meditativa.
Ne approfitto anche per far defluire un pò di persone e poter procedere in silenzio.
Devo attraversare un piccolo torrentello ma per fortuna i sassi sono posizionati in maniera agevole, nessun rischio di bagnarsi i piedi.
Raggiungo una magnifica cascata i cui spruzzi mi regalano una piacevole sensazione di immediata freschezza.
Proseguo oltre la cascata e raggiungo un ponte.
Qui trovo la seconda fontana che vi ho segnalato in apertura e un’altra cascata. Questo percorso potrebbe essere ribattezzato “Il sentiero delle cascate”.
A questo punto potete decidere se proseguire sulla strada forestale, che sale con ampi tornati oppure rimanere su sentiero che sale in maniera più decisa e passa proprio di fianco alla cascata. Opto per la seconda opzione, decisamente più divertente. Il sentiero non si distacca di molto dalla strada bianca, quindi se avete qualche ripensamento potete entrare /uscire o viceversa.
Raggiungo l’alpeggio Lavassey, un alpeggio ormai in disuso. Trovo ora qualche passaggio su roccia ma nulla di complicato. Sopra di me vedo già spuntare il Rifugio Benevolo.
Raggiunto il Rifugio e mi avvio velocemente verso il sentiero 13D che porta verso il Lago Goletta. Tenendo il Rifugio alle vostre spalle il sentiero si stacca sulla vostra destra. Mi attende ancora un’ora e mezza di salita.
Supero un ponte in legno e dopo un breve tratto in discesa mi accingo a risalire.
Continuo a voltarmi per ammirare il vallone alle mie spalle che trovo sensazionale. Sono entrata in modalità “esploratrice”. Questo tratto è infatti per me nuovo e i miei occhi sbirluccicano 🙂
Sono circa le 12,30 e la luce non è certo delle migliori, sarà più favorevole questo pomeriggio al mio ritorno, non posso però esimermi da scattare delle foto già da ora perchè trovo questo panorama a dir poco spettacolare.
Raggiungo i resti di un altro alpeggio e trovo un bivio. Quello di destra porta a Thumel, per il Lago procedo verso sinistra.
Salendo a zig zag raggiungo un altro bivio. A sinistra si raggiunge il Lago Tzanteleina (subito segnato in agenda per una prossima uscita) Questa volta tengo la destra. Se fino ad ora ho guadagnato quota in maniera dolce, ora salgo in maniera decisamente più verticale. Mi lascio alle spalle il tratto più impervio e finalmente tiro il fiato.
Ecco un altro bivio. Trovo un altro sentiero che porta a Thumel, per un attimo mi si accende la lampadina dell’ “anello” ma parlando con una coppia di signori mi dicono che sia questo sentiero che quello incontrato poco più in basso sono poco agevoli e non sono più stati messi in sicurezza. In sostanza non ne vale la pena. Mi consigliano di scendere utilizzando lo stesso percorso della salita. Spengo immediatamente la lampadina “anello” e procedo verso il Lago, che dista ancora una mezz’oretta.
Dopo un breve tratto in falso piano raggiungo un vallone che mi affascina per le sue caratteristiche. Sembra di essere approdata improvvisamente sulla luna.
La vista del Lago, con la Granta Parey che spicca da dietro come un piccolo Cervino mi lascia letteralmente a bocca aperta. Quasi mi mancano le parole, il primo aggettivo che mi viene in mente è EPICO. Giudicate voi.
Rifletto sul fatto che dopo 2 anni di vita in Valle e km e km di sentieri percorsi riesco ancora stupirmi davanti la magnificenza della natura.
Una sensazione estremamente appagante, difficile da trasmettere a chi non comprende questa mia smisurata passione per la montagna, ma so che tra di voi c’è sicuramente qualcuno che sta annuendo e forse sta anche sorridendo.
Il ritorno avviene sullo stesso sentiero dell’andata. Ho impiegato 4 ore per raggiungere il Lago (contro le 3 ore indicate dalla segnaletica) e ne ho impiegate 2 per scendere. In discesa rendo sempre il doppio.
Nel frattempo il Rifugio Benevolo si è svuotato ed è tornata a regnare la pace. Rimangono solo gli escursionisti che si fermano per la notte e che attendono l’asciugatura del bucato mentre gli ultimi raggi di sole riscaldano la valle.
TABELLA RIASSUNTIVA
- Partenza da Thumel: quota 1.879 mt
- Tappa intermedia: Rifugio Benevolo quota 2.285 mt
- Arrivo: Lago Goletta quota 2.700 mt
- Dislivello complessivo: 821 mt
- Tempo A/R: 6 ore