Valtournenche – Cheneil & Punta Falinère
- Giugno 30, 2021
- by
- Maria Paola Salvanelli
Oggi vi porto in Valtournenche e più precisamente alla scoperta del bellissimo Vallone di Cheneil per una escursione semplice ma altamente panoramica e suggestiva.
Imposto il navigatore per arrivare all’abitato di Cheneil e parcheggio l’auto nel comodo Parcheggio Barmaz (2.023 mt) dove finisce la strada. Cheneil non è raggiungibile in auto. Dal parcheggio avete due opzioni. Salire con il comodo ascensore a cremagliera o direttamente a piedi imboccando il ripido sentierino sulla destra del gabbiotto. Cheneil è formato un gruppo di case ed un Hotel.
Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e in questo periodo dell’anno la fioritura di botton d’oro lo rende ancora più bucolico.
Da Cheneil si ha una vista privilegiata sul Cervino anche se in questo momento è nascosto da nuvole dispettose.
Da Cheneil imbocco il sentiero n.31 verso il Santuario di Clavalité. Attraversato un bosco di conifere si raggiunge un pianoro pieno di rododentri carichi di boccioli pronti a sbocciare. Tra qualche settimana si tingerà tutto di un rosa intenso. Ogni tanto mi volto speranzosa a guardare in direzione del Cervino ma per il momento le nuvole impediscono di apprezzare questa imponente piramide rocciosa.
Con una lenta e graduale salita in un’oretta raggiungo il Colle Fontana Fredda (2.472 mt) e proseguo in direzione del Santuario che domina l’abitato di Chamois. Nel frattempo, nonostante la bellissima giornata di sole si è alzato un vento gelido. Faccio una breve pausa in prossimità del Santuario per aggiungere qualche strato di vestiario e sgranocchiare un po’ di frutta secca prima di rimettermi in cammino e raggiungere la mia meta, Punta Falinère (2.763 mt).
Continuo a guardarla e ammetto che mi incute un po’ di timore. Vedo questa punta aguzza dove svetta una croce e mi chiedo come arriverò fin lassù. In alcuni momenti sono stata tentata di fermarmi, godere del panorama e rientrare sui miei passi ma perché rinunciare prima ancora di averci provato?
Inizio a salire piano piano e mi rendo conto che è molto più semplice di quanto non sembri da basso.
Ovvio bisogna sempre fare attenzione a dove si mettono i piedi e nell’ultimo tratto è consigliabile mettere via i bastoncini da trekking e aiutarsi con le mani ma non è nulla di impossibile, ho fatto cose ben più tecniche e complesse. Non dico che sia alla portata di tutti ma per chi ha una buona esperienza di montagna e un adeguato allenamento, potete salite senza remore. Ovviamente non bisogna soffrire di vertigini, c’è qualche tratto esposto e il versante che si affaccia sulla conca di Cheneil è ripidissimo.
In 50 minuti raggiungo la croce di Punta Falinère.
In vetta faceva ancora più freddo, tanto da costringermi ad indossare berretto e piumino. Il panorama è qualcosa di incredibile e invita a sedersi per una merita pausa pranzo ma c’è troppo vento per godersela appieno. Faccio qualche (ok, lo ammetto ne scatto tante, tantissime) foto di rito dalla croce e poi proseguo sul crinale fino a raggiungere un ometto di sassi.
Bellissima la visuale che si ha sul versante di Chamois, con il sottostante Lago Falinerè e in lontanza anche se piccolo piccolo il Lago di Lod.
Il Cervino invece è ancora dietro il sipario. Per ora ha deciso di non andare in scena.
Molto più rapida sarà la discesa. Percorro a ritroso il sentiero della salita fino al Colle Fonta Fredda. Questa volta non scendo a Cheneil ma proseguo verso Punta Fontana Fredda (2513 mt)
Manca la segnaletica ma non vi potete sbagliare. Con il santuario alle vostre spalle e tralasciando il sentiero utilizzato per la salita che vi riporterebbe a Cheneil, proseguite sul crinale. Successivamente trovare le consuete frecce gialle ad indicarvi dove passare. Fontana Fredda si raggiunge in pochi minuti.
Da Punta Fontana Fredda potete raggiungere in pochi minuti il Belvedere di Cheneil da cui si gode di una bellissima vista che spazia da Torgnon, fino al Lago Cignana e per finire sul Cervino. No ancora non vede ma c’è.
Torno alla Punta di Fontana Fredda dove riesco a trovare un angolino riparato per in mio spuntino. Proseguo poi in graduale discesa sul crinale sempre seguendo il sentiero n.31. Questo tratto di sentiero mi è piaciuto tantissimo. C’è qualche tratto un pò ripido ma con l’aiuto dei bastoncini scendo agevolmente.
Raggiungo un bivio. A sinistra si scende verso Chamois a destra si fa ritorno a Cheneil. Quella è la mia direzione ma consultando l’app che sono solita utilizzare in escursione noto un altro Belvedere. Anche se non è indicato da nessun cartello il sentiero è ben visibile davanti a voi.
In pochi minuti raggiungo una radura da dove si gode di una bellissima vista del Lago di Lod. Anche questa deviazione è caldamente consigliata.
Tornata sui miei passi imbocco il sentiero n. 107 che mi riporterà a Cheneil e finalmente il Cervino si mostra tutta la sua maestosità. Si è fatto desiderare per tutta la giornata ma è valsa l’attesa.
Faccio ritorno all’abitato di Cheneil per poi fare tornare al parcheggio di Barmaz.
In questo ultimo tratto c’è una roccia che, se avete il coraggio di sedervi e qualcuno che vi scatta la foto, è decisamente un punto panoramico d’eccezione. Io non avevo né l’uno né l’altro e quindi lo consiglio a voi!
Volendo, per variare, potete imboccare il sentiero sulla destra che porta alla Cappelletta di Cheneil, anch’essa collegata da un altro sentiero al parcheggio dove ho iniziato questo bellissimo anello.
Sono molto soddisfatta di questo giro che mi sono goduta in totale solitudine e che mi ha regalato scorci da cartolina.