Botswana, in viaggio nella terra degli elefanti
- Agosto 24, 2019
- by
- Maria Paola Salvanelli
L’Africa è una terra magica, ricca di suggestioni e all’interno di questo continente quello in Botswana è considerato il VIAGGIO dei viaggi.
Situato nel cuore dell’africa meridionale il Botswana offre una natura incontaminata e selvaggia. Botswana è da sempre sinonimo di animali in libertà, primi fra tutti gli elefanti.
Confina a nord e a ovest con la Namibia, a est con lo Zimbabwe e a sud con il Sudafrica.
A differenza di altre nazioni africane il Botswana, fin dall’indipendenza nel 1966, è riuscito ad avere una buona stabilità politica ed economica. Alla base dell’economia troviamo i diamanti, pensate che ad Orapa si trova una delle miniere più grandi al mondo.
Ma il Botswana è noto a livello internazionale soprattutto per il suo patrimonio naturale. Gran parte del territorio è protetto e la creazione dei parchi è stata incentivata dal governo allo scopo di preservarne lo straordinario ecosistema ed anche per trasformare il Botswana in una meta esclusiva, favorendo principalmente gli operatori turistici di altissimo livello e le attività di scarso impatto ambientale.
Gran parte del Botswana è arido o semi-arido, motivo per cui risulta scarsamente popolato ma pur molto povero di acque il Botswana possiede alcuni bacini lacustri che vengono alimentati stagionalmente dal fiume Okavango. Durante il periodo di piena l’Okavango forma un complesso intreccio di canali e isolotti che richiamano una quantità infinita di animali tra cui ippopotami, coccodrilli, leoni, leopardi, aquile ed elefanti. Quando il fiume è in piena, raggiunge i 22.000 km ed è considerato il delta più grande del mondo.
GUIDA PRATICA PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO
Da tempo sognavo un viaggio in Botswana e forte delle precedenti esperienze di self drive in Sudafrica e Namibia volevo replicare la stessa formula. Ho quindi iniziato a documentarmi per disegnare un itinerario che coprisse le zone di maggiore interesse del paese.
Da subito però sono emerse alcune grandi questioni:
- In primis, il costo. Il Botswana sembrava avere costi astronomici. Ho contattato diverse agenzie, sia in Italia che direttamente in loco ed ho confrontato svariati preventivi. Niente da fare, il costo totale a persona, senza tener conto del volo internazionale, era semplicemente inavvicinabile. E visto che mi piace essere concreta per darvi un’idea si parlava di circa €4.500/€ 5.000 a persona!
- Strade insidiose e non solo per il terreno sconnesso su cui avevamo già fatto ampia pratica in Namibia. Piste di sabbia, in alcuni punti parecchio profonda, strade talvolta allagate o interrotte, mancanza di segnaletica…Da quanto emergeva dai diversi forum trovati in rete, guidare sulle strade del Botswana era una faccenda per veri esperti e soprattutto non era consigliabile a chi, come noi, aveva solo due settimane di tempo e un sacco di km da percorrere. Bisognava infatti tenere conto di eventuali imprevisti come insabbiamento, scoppio di pneumatici ect… che potevano essere all’ordine del giorno.
- La nostra estate è alta stagione e molti campeggi/lodge sono al completo già da gennaio/febbraio. Inoltre, i tempi di risposta da parte dei vari parchi e riserve sono molto lunghi, sempre se vi rispondono. In pratica eravamo già fuori tempo massimo per una corretta organizzazione.
Non volevo rinunciare al mio sogno africano e si sa, chi la dura, alla fine la vince.
La soluzione mi viene proposta dalla stessa agenzia a cui mi ero rivolta per il viaggio in Namibia, sotto forma di un viaggio di gruppo in campo tendato mobile. Ovviamente questo andava contro il mio desiderio iniziale di esplorare questo paese in totale autonomia e libertà ma abbracciava la formula di alloggio in tenda che avevo ipotizzato essere ottimale per assaporare appieno la natura selvaggia e ancora incontaminata del Botswana. Premetto che non avevo mai dormito in tenda e il campeggio è quanto di più lontano alla mia idea di vacanza ma avevo voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e seppur con tutti i dubbi del caso ho iniziato a valutare seriamente l’alternativa proposta dall’ agenzia.
Non ci saremmo dovuti preoccupare di nulla. Lo staff sarebbe stato formato da tre persone: un autista più due aiutanti che avrebbe pensato a montare e smontare il campo, cucinare e lavare i piatti. Ovviamente avremmo potuto dare una mano ma non era richiesta la nostra partecipazione attiva, a differenza di programmi offerti da altre agenzie.
Il gruppo poteva arrivare ad un massimo di 16 persone, altra nota positiva visto che i gruppi numerosi proprio non fanno per me e sarebbemmo stati di nazionalità mista, avendo escluso le partenze con l’accompagnatore parlante italiano.
L’itinerario era interessante, non solo toccava tutti i must di un viaggio in Botswana come il Delta dell’Okavango, il Parco Chobe e la Riserva Moremi; includeva anche zone meno note come la Tuli Game Reserve e si estendeva fino alla Cascate Vittoria, in Zimbawe, che al terzo viaggio nel sud dell’Africa era tempo di visitare.
L’unica nota dolente erano i km che avremmo dovuto macinare (più di 3.500 km). Il viaggio sarebbe iniziato e terminato a Johannesburg, in Sudafrica. Questo permetteva di abbassare drasticamente i costi, rendendo il Botswana un viaggio accessibile anche a chi ha uno stipendio normale. Tra vari ripensamenti e preventivi sempre più stellari ci siamo convinti che la proposta della Xenia fosse quella vincente.
ITINERARIO
Questo il nostro itinerario, per un totale di 18 giorni
- 13/07 Italia – Johannesburg via Dubai con Emirates
- 14/07 Pernottamento a Johannesburg
- 15/07 Partenza per Palapye in Botswana
- 16/07 Khama Rhino Sanctuary
- 17/07 Khwai e Moremi Area
- 18/07 Khwai e Moremi Area
- 19/07 Maun
- 20/07 Okavango Delta
- 21/07 Fiume Chobe – Parco Nazionale
- 22/07 Fiume Chobe – Parco Nazionale
- 23/07 Kasane – Victoria Falls
- 24/07 Victoria Falls
- 25/07 Bacino di Makgadikgadi
- 26/07 Tuli Block Wilderness Camp
- 27/07 Tuli Block Wilderness Camp
- 28/07 Johannesburg
- 29/07 Volo di rientro in Italia
DOCUMENTI
È sufficiente un passaporto con una validità residua di almeno 6 mesi e per soggiorni inferiori ai 90 giorni non è richiesto nessun visto.
INTERNET
Nelle aree comuni di alcuni campeggi (o lodge se preferite le comodità) è presente il wifi ma la connessione è piuttosto lenta. Il mio consiglio è di usarlo solo per rassicurare casa che state bene, per il resto del viaggio connettetevi unicamente alla natura.
VACCINAZIONI
Il grande tormentone di chi si appresta a compiere un viaggio in Africa. Nessuna vaccinazione è obbligatoria per entrare in Botswana. Detto questo c’è chi potrebbe sentirsi più tranquillo a fare la profilassi anti malaria. Non ho certo le competenze per dare consigli al riguardo, personalmente sono contraria a qualsiasi vaccinazione che non sia strettamente necessaria o obbligatoria. In particolare, viaggiando nella stagione secca, di zanzare ne ho viste davvero poche e un buon repellente per insetti è più che sufficiente a farvi dormire sonni tranquilli. Sono di gran lunga più cattive e feroci quelle che popolano la Pianura Padana! Io non mi sono mai sentita a rischio ma ripeto, è una scelta molto personale, per cui vi rimando al vostro medico di fiducia.
FRONTIERA
Nel nostro caso siamo entrati in Botswana dal Sudafrica e spingendoci fino alle Cascate Vittoria abbiamo attraversato la frontiera dello Zimbawe. Per entrare in Zimbawe occorre pagare usd 30 dollari in contanti per il visto. Qualunque frontiera vi troviate ad attraversare dovrete assecondare una procedura che mi ha lasciato alquanto perplessa. In pratica, allo scopo di prevenire possibili malattie che potrebbero essere nocive per gli animali delle riserve, dovrete strofinare le scarpe che indossate ed eventuali di ricambio (motivo per cui è sempre bene averle sotto il sedile e non nel borsone) su di una sorta di zerbino imbevuto di disinfettante. A giudicare dal colore e dall’odore di quel tappetino ho più volte pensato che anziché contrastare possibili contagi fosse un efficace veicolo di distruzione di massa ma mi sono sempre attenuta alle severe istruzioni dello staff KIBOKO: “Quando attraversate la frontiera non fate domande, just waves and smile…. (salutate con la mano e sorridete)”. Ovviamente anche il veicolo sul quale viaggiate dovrà sottoporsi ad un processo di sanificazione delle ruote.
CAMPEGGIO
L’agenzia italiana si è appoggiata a KIBOKO, agenzia di viaggio locale specializzata in campi tendati mobili. Lo staff era composto da 3 perone: Charod, autista e capo gruppo, Bryan l’insuperabile cuoco e intrattenitore e Promise, la mascotte del gruppo, che montava e smontava un intero campo tendato con la stessa velocità con cui io aprivo la seggiolina da campeggio. L’organizzazione fornisce ad ogni partecipante un lettino da campo, materassino, sacco a pelo ed un piccolo cuscino che marchiamo con un’etichetta con il nostro nome e saranno i nostri per tutta la durata del viaggio. Lo stesso avviene con la tenda, ci chiedono di sceglierne una a coppia e memorizzarne il numero identificativo. La nostra sarà il numero 3. La maggior parte dei campeggi dove abbiamo pernottato dispongono di piazzole spaziose con zona barbecue, bagni in comune puliti e spaziosi e docce con acqua bollente. Alcuni disponevano inoltre di ristorante, bar e piscina. Nella Moremi Game Reserve e a Tuli il campeggio era invece spartano ma decisamente più autentico. Lo staff ha allestito il così detto bush toilet e per quanto sia concorde nell’affermare che non c’è niente di più comodo del bagno di un Hotel, sono anche convinta che dormire nel bush, sotto il cielo stellato africano è già un motivo sufficiente per rinunciare, senza troppi rimpianti, a qualche comfort. Ripensando a questa esperienza sono sempre più convinta che dormire in lodge, per quanto esclusivi e accoglienti possano essere, si perda parte dell’essenza di questo viaggio.
Dopo cena eravamo soliti sederci attorno al fuoco, la nostra televisione per tutta la durata del viaggio. Le notti in Africa sono diverse, hanno un sapore speciale. Prima di tutto ci sono le stelle, tantissime stelle, cosi luminose che sembra di poterle toccare. Poi c’è il fuoco del campo. Adoro osservare le fiamme che danzando e si elevano verso il cielo, illuminando il buio della notte, cosi come adoro ascoltare il crepitio della fiamma mentre in lontananza riecheggiano le grida dei babbuini e delle iene. Mano a mano che la legna si consumava e il fuoco diventava più debole ci stringevamo in cerchi più serrati nel tentativo di scaldarci. Adoro le chiacchere attorno al fuoco e gli aneddoti sugli animali della savana che Bryan è solito raccontare ma adoro anche il silenzio che cala quando ormai tutti si sono ritirati nelle proprie tende, un silenzio rotto solo dai suoni della notte. Tra i ricordi più belli del mio viaggio in Botswana ci sono sicuramente le notti, e il rituale di sedersi attorno al fuoco diventerà il mio momento della giornata preferito.
CUCINA
Ad eccezione di Victoria Falls, abbiamo sempre mangiato in campeggio. Lo staff della KIKOBO ha sempre pensato a tutto. Faceva la spesa dei supermercati ben forniti delle città principali e non appena raggiungevamo la nostra piazzola si attivavano per accendere il fuoco e farci trovare la cena pronta in tempi record. Bryan, il nostro cuoco, riusciva a stupirci ogni giorno con dei menu diversi, dove la carne era ovviamente l’elemento principale, ma non ci ha fatto mancare verdura, frutta e altre prelibatezze come il pane fresco cotto nelle braci e delle deliziose zuppe. A pranzo in genere, a causa dei lunghi trasferimenti, mangiavamo lungo la strada sandwich o insalate ma era sempre la KIBOKO ad occuparsi di tutto. Se viaggiate in autonomia e siete attrezzati per il campeggio non avrete nessun problema a cucinare. In alternativa nei lodge/camping più strutturati era sempre presente il ristorante.
SAFARI
I game drive sono condotti in jeep 4×4 aperte, che possono accogliere al massimo 9 persone. A Moremi sono stati organizzati dalla Delta Sure Safaris, compagnia con sede a Maun e con cui collabora la KIKOBO. A Chobe abbiamo partecipato a safari organizzati dal Chope Safari Lodge cosi come nella riserva di Tuli sono stati condotti direttamente dai rangers della riserva. Le guide sono preparatissime e conoscendo bene il territorio vi permetteranno di avere incontri ravvicinati indimenticabili. Di norma si parte molto presto la mattina per un’uscita di 3 ore, poi si fa ritorno al campo tendato e si riparte nel tardo pomeriggio. Ci si muove in pratica quando fa meno caldo e gli animali sono più attivi. La mattina, quando vi alzerete, il sole deve ancora sorgere e fa freddissimo. Abbiate l’accortezza di portare una felpa bella calda, guanti, berrette di lana e un piumino o una giacca pesante. Se siete al vostro primo safari so che potrà sembrarvi un’esagerazione ma quando si ha freddo per davvero nessuno strato è di troppo.
Se state invece viaggiando in self drive avrete la possibilità di organizzare le vostre giornate in autonomia e un safari potrebbe durare anche una giornata intera ma sappiate che non è facile stanare gli animali, potreste vagare per ore senza vedere nulla, soprattutto se puntate ai grandi felini. Ci vuole pazienza e avere ben chiaro che non siete in uno zoo. Un buon trucchetto, memore dei viaggi precedenti, è quello di seguire le jeep dei ranger oppure ove possibile, prendere parte ai safari organizzati dalle strutture dove alloggerete.
GLI IMPERDIBILI
Sono davvero tante le attività che non possono mancare durante un’avventura in Botswana ma alcune di queste, anche prese singolarmente, valgono il viaggio.
- Escursione in Mokoro
L’Okavango è il delta piu grande del mondo. Ha origine in Angola (Cobango) e unendosi a numerosi affluenti raggiunge la Namibia (Kavango) per poi entrare in Botswana dove prende il nome di Okavango, uno degli ecosistemi più straordinari al mondo. Durante il periodo della piena i bracci principali del delta creano un intreccio di corsi d’acqua, isolotti e superfici boschive e il paradiso naturale più grande al mondo riprende vita. I corsi d’acqua diventano l’habitat ideale per un gran numero di uccelli e altri animali, che possono essere osservati da vicino grazie ad una escursione in mokoro.
- Volo panoramico sul Delta
L’unicità del delta la si può assaporare solo dall’alto. Non fatevi scoraggiare dal prezzo, ovviamente non è una attività a buon mercato ma rinunciarvi significherebbe non poter apprezzare al pieno un miracolo della natura.
- Crociera al tramonto sul fiume Chobe
Il parco Chobe venne fondato nel 1967 ed è situato è situato all’estremità nord-orientale del paese. Ha un’estensione di circa 11.000 kmq ed è considerato uno dei parchi più rinomati per l’abbondanza di animali selvatici e soprattutto per la più alta concentrazione di elefanti di tutta l’africa e forse della terra intera. Ci sono diverse compagnie che organizzano crociere sul fiume Chobe con barche più o meno grandi. Qualunque sia la compagnia da voi prescelta potrete avvistare mandrie di bufali che ruminano con aria svogliata mentre piccoli uccellini li ripuliscono dai parassiti, waterbuk dal buffo fondoschiena cerchiato di bianco, ippopotami che si rotolano del fango, coccodrilli che nuotano a pelo d’acqua lasciando intravedere solo gli occhi e un pezzettino di pelle squamosa. Una moltitudine di uccelli di grandi e piccoli dimensioni e poi gli elefanti, tanti, tantissimi elefanti che in gruppo sono soliti scendere ad abbeverarsi al fiume.
- Safari a Moremi
Riserva istituita nel 1965, di dimensioni più contenute rispetto a Chobe ma i suoi 3.000 kmq vi regaleranno dei game drive memorabili. È il posto giusto per entrare in contatto con la natura incontaminata del Botswana, dormire in tenda ed addormentarsi cullati dai rumori delle notti africane. È consigliato soprattutto agli amanti del bird-watching in quanto ospita un numero incredibile di volatili. Io stessa, e con grande sorpresa, ho iniziato ad appassionarmi al genere.
- Volo dell’angelo sulle Cascate Vittoria
Le Cascate Vittoria segnano il confine di stato tra Zimbabwe e Zambia. In lingua nativa vengono chiamate “Fumo che Tuona” e quando vi troverete al loro cospetto capirete che non si sarebbe potuta dare una definizione migliore. Un getto d’acqua potentissimo misto a fumo che con un salto di circa 128 metri si getta a terra con un fragore assordante. A cornice di questa visione prodigiosa trovate una vegetazione rigogliosa e tra, i riflessi dell’acqua, arcobaleni improvvisi che vi lasceranno a bocca aperta. Anche in questo caso è solo dall’alto che si può apprezzarne la grandiosità e il volo in elicottero, anche se di breve durata, vi permetterà di osservarle da una prospettiva privilegiata.
2 Comments
Valentina
28th Ago 2019 - 12:14Ho sognato con questo tuo post!!! Eccellente come sempre nelle spiegazioni e ottime le foto! Sono contenta che tu sia riuscita a partire per un terzo safari, che bello!!!
Maria Paola Salvanelli
30th Ago 2019 - 12:00Grazie Valentina! E’ stato un viaggio talmente ricco di esperienze ed emozioni che non l’ho ancora metabolizzato del tutto, mi sembra quasi di averlo sognato 🙂