Dintorni di Lisbona – Cascais & Cabo da Roca
- Febbraio 14, 2019
- by
- Maria Paola Salvanelli
A Sintra ci ha accolto una nebbia così fitta che avrebbe tranquillamente potuto competere con quella che avvolge la Pianura Padana a novembre. Lo avevo letto su molte guide ma non pensavo che anche ad Agosto potesse essere un fenomeno così frequente. La visita del Palazzo da Pena e del Castello Moresco è necessariamente rimandata al giorno successivo. Seguiamo il consiglio della titolare della Guest House dove pernottiamo e ci spostiamo verso Cascais, distante solo 15 chilometri, ma essendo ubicata su un altro versante, dovremmo trovare bel tempo.
Per raggiungere Cascais facciamo la strada litoranea, un po’ più lunga ma molto panoramica dove troviamo scorci fantastici. Vediamo una stradina secondaria che indica spiaggia Do Abano. Non abbiamo idea di dove stiamo andando, semplicemente assecondiamo la nostra curiosità che ci conduce ad un fortino abbandonato dove la natura selvaggia, aspra e variegata della costa del Portogallo ci lascia a bocca aperta. Abbiamo ritrovato il sole ma il vento è così forte che appena scendo dall’ auto per scattare qualche foto quasi non riesco a stare in piedi, si camminare a fatica per il forte attrito. Nella spiaggia adiacente i surfisti sfruttando il forte vento per divertirsi sulle onde. Questo è sicuramente l’angolino ideale per romantici tramonti solitari ma oggi rischiamo di venire spazzati via.
Ci immettiamo nuovamente sulla strada principale dove rimaniamo estasiati alla vista delle magnifiche spiagge di Guincho e della Serrania. Purtroppo non ci possiamo fermare perché, non esagero, è impossibile aprire la portiera della macchina senza essere investiti da una tempesta di sabbia così aggressiva che si conficca nelle nostre gambe come tanti piccoli spilli. Non mi era mai capitato una situazione simile.
Scendendo verso Cascais facciamo un’altra tappa fotografica alla Boca do Infierno. Un’alta scogliera dove l’acqua del mare entra all’interno di una fenditura naturale, chiamata appunto Boca do Infierno. Quando il tempo è brutto e il mare è agitato ci sono onde alte anche 10 metri che si infrangono contro la scogliera, rendendo questo posto sicuramente d’effetto. Oggi nonostante il forte vento non era nulla di speciale ma, se siete di passaggio a Cascais, vale la pena venire sino a qui per ammirare il paesaggio e a scattare qualche fotografia. Ovviamente non è possibile fare il bagno, perché ci sono solo dirupi e pareti a precipizio. Cascais un tempo era un piccolo paesino di pescatori, oggi è una popolare meta di villeggiatura. Il vivace centro storico è molto carino, ordinato, ricco di negozietti e ristoranti, mi ha ricordato la nostra Milano Marittima. L’ unica pecca, per i miei gusti, è che è davvero molto molto “turistico”. Decidiamo di fermarci per cena e dopo avere consultato Tripadvisor identifichiamo il Pica Pica Tapas, un locale dal servizio rapido, cortese e con un eccellente rapporto qualità-prezzo.
Il giorno successivo, nel pomeriggio, per scappare dalla pazza folla che ha invaso Sintra, ci dirigiamo nuovamente verso la costa. Visitiamo Playa Agrada, considerata una delle spiagge più belle della zona, circondata da alte scogliere e sorvegliata da due grandi falesie ricamate dai capricci del mare. La spiaggia è pulita e spaziosa ma l’oceano poco praticabile, sia per l’acqua fredda che per le forti correnti, è invece ideale per i surfer. Non resistiamo però alla tentazione di mettere in ammollo almeno i piedi ma sarà un pediluvio davvero veloce, l’acqua è gelata e il mare talmente mosso che il rischio di fare un bagno completo è pressochè inevitabile.
Successivamente ci dirigiamo verso Playa das Macas (Apple Beach) così chiamata perché una volta le mele che cadevano dagli alberi a monte del fiume Ribeira de Colares, che scorre lungo il lato meridionale della spiaggia, arrivavano fin qui.
È una spiaggia molto popolare anche perché facilmente raggiungibile con il tram storico che durante i mesi estivi e per pochi euro collega Praia das Maçãs a Sintra. Trovandosi sulla costa atlantica anche qui il vento spazza tutto e solleva fastidiosamente la sabbia. Le onde possono essere molto potenti rendendo difficile le uscite in mare anche dei surfer. Il piccolo paesino dalle caratteristiche case bianche scavate nella roccia che si affaccia su Praia das Maçãs è Azenhas do Mar. Attorno alla spiaggia sono sorti numerosi ristoranti, caffè bar e negozi di artigianato locale che hanno trasformato l’area in un gettonato punto d’incontro per gli abitanti di Sintra che sia in inverno che in estate frequentano i numerosi ristoranti famosi per il buon pesce. Alle due estremità della spiaggia ci sono piattaforme di roccia da cui si può pescare in sicurezza e una grande piscina all’aperto di acqua salata attrezzata con scivoli e trampolini dove è possibile notare quando il mare non lo consente.
Da qui è possibile percorrere tutta la strada costiera fino Cabo da Roca.
Cabo da Roca è un promontorio aspro e selvaggio, un paesaggio desolato che acquista ancora più fascino se pensiamo che ci troviamo nel punto più ad ovest d’ Europa. Pensate che nel XIV secolo si credeva che Cabo da Roca segnasse la fine del mondo, e ancora oggi, mentre lo sguardo si perde sull’oceano sconfinato e le onde si infrangono sulla scogliera questa sensazione è reale! È possibile passeggiare lungo la scogliera per immortalare il paesaggio da più prospettive. Prestaste sempre attenzione a dove mettete i piedi, alcuni punti sono protetti, altri completamente esposti e la prudenza in certi frangenti non è mai troppa. Da non sottovalutare nemmeno il forte vento che è un po’ una costante di questo luogo, motivo per cui vi suggerisco di portarvi una giacca antivento e qualcosa di pesante. Il momento migliore per visitare Cabo da Roca è nel tardo pomeriggio, con la luce calda e bassa del tramonto l’atmosfera è surreale. Ero già stata a Cabo da Roca 10 anni fa in un precedente viaggio in Portogallo ed è esattamente come lo ricordavo: un luogo suggestivo e sublime. Sebbene ad agosto il luogo risulti sovraffollato, la natura è la protagonista principale di questo posto: la vista dell’oceano, la costa rocciosa con i maestosi faraglioni, le immense distese di verde dove spunta vigile il faro, disegnano un paesaggio unico. Semplicemente “la fine del mondo”. Sul promontorio trovate una caffetteria un negozio di souvenir che al costo di una decina di euro vi rilascia un certificato che attesta di essere stati sul punto più occidentale di tutto il continente europeo. Ecco, se Cabo da Roca è davvero un’esperienza che vale la pena vivere, l’attestato anche no…