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Itinerario in OMAN – In viaggio verso Nizwa

Salutiamo Muscat dove faremo ritorno ancora per una notte alla fine del nostro tour, destinazione: Nizwa.

Lungo la strada costiera facciamo una sosta al piccolo villaggio di pescatori di Barka, a un’ora di strada a nord di Muscat. Qui, ogni mattina si tiene un mercato con tanto di asta del pesce. Chi è interessato alza la mano e fa la sua offerta. I pezzi migliori del pescato vanno al miglior offerente. A mio avviso è una tappa imperdibile dove si può ancora respirare un’atmosfera di altri tempi e, con un po’ di fortuna e abilità mentre le contrattazioni fervono e gli animi si accendono, riuscirete a scattare foto stupende.

Prima di arrivare a Niwza faremo una seconda sosta per consumare il nostro pranzo al sacco presso le sorgenti di acqua calda di Al Tahwar. Sarà solo un veloce assaggio di quanto piacevole sarebbero potuta essere un’escursione ad un vero Wadi per un bagno rigenerante. Come già dichiarato in più di un’occasione è solo questione di prenotare un nuovo biglietto aereo.

Arriviamo a Nizwa, antica capitale dell’Oman durante il VI-VII secolo. Oggi la città è conosciuta per il suo forte, considerato uno dei più belli di tutto l’Oman, il brulicante souk, la Moschea del Sultano Qaboos, la moschea più vecchia del paese, la coltivazione e lavorazione dei datteri. Nizwa ha iniziato il suo processo di ammodernamento sotto il regno del sultano Qaboos che ha costruito strade, ospedali e scuole. Attualmente il governo sta cercando di sviluppare il turismo in questa regione che offre scenari naturali di inimmaginabile bellezza. Niwza rappresenta quindi un’ottima base per visitare le attrazioni turistiche dislocate nei dintorni, di cui vi parlerò in un prossimo articolo, oggi rimaniamo a Nizwa.

La visita della città ha inizio dal Souk.

Se il Souk di Muscat è un intricato labirinto di vicoli in cui la vostra vista era rimasta offuscata dal fumo e profumo dell’incenso, noterete subito che il Souk di Niwza è molto diverso. Sicuramente ha un aspetto più moderno e vi sorprenderà l’ordine e la pulizia che regna sovrana. Se quello di Muscat vi era piaciuto, ora preparatevi a lustrarvi gli occhi. Troverete fucili, pugnali, argento, otre giganti, ceramiche, spezie coloratissime, legumi di ogni tipo. I monili in argento sono più cari rispetto a Muscat e non si contratta, il prezzo è fisso ma la qualità nettamente superiore. Io nel dubbio ho comprato un ricordino in entrambi i posti. Qui i venditori sono omaniti, e non pakistani o indiani e rispetto al Souk di Muscat potrete curiosare con calma senza l’assillo dei negozianti che tentano di vendersi ogni cosa su cui posate gli occhi.

È risaputo che la qualità dei datteri che si trova in Oman è eccezionale ma quello che stupisce è la grande varietà, da quelli meno zuccherini a quelli più succosi, al naturale o ricoperti di cioccolato. Nel Souk di Nizwa ne avrete una prova e più di un assaggio, c’è un negozio che ne vende ben 20 tipi diversi.

Niwza è famosa per il suo mercato del bestiame, che si tiene ogni venerdì mattina. Tenetene conto durante la pianificazione del vostro viaggio. Noi in realtà visitiamo Niwza di mercoledì ma avremo modo di visitare un altro interessante mercato, con tanto di asta dei cammelli. E visto che siamo in argomento vi segnalo anche il mercato di Ibra, a pochi km da Nizwa, dove il mercoledì mattina si tiene il mercato delle donne e il cui accesso è vietato agli uomini. Sulla carta sembra interessante ma non ho avuto modo di visitarlo. Sarà per la prossima volta.

Dopo il Souk è la volta del maestoso Forte di Niwza dal bel colore ocra. Il forte è stato recentemente restaurato e forse ha perso quell’atmosfera antica ma vale sicuramente la visita. Venne edificato nel 1650 dal Sultano bin Saif al-Ya’aruba per proteggere la città. In effetti la prima caratteristica che balza all’occhio è l’enorme torre merlata a pianta rotonda alta circa 30 metri e con un diametro di 45 metri. Dalla cima della torre oggi si può godere di una splendida vista sul Souk, la moschea ed i palmeti che circondano Niwza ma nell’antichità era strategico da un punto di vista difensivo e consentiva ai soldati una visione a 360 gradi di tutto il territorio circostante.

L’accesso al torrione, oltre alla presenza di numerosi cannoni, veniva reso ancora più difficoltoso da tutta una serie di trappole ed escamotage: botole piene di scorpioni, calderoni ripieni di miele di dattero bollente, per citarne alcuni esempi.

Il forte ospita un piccolo museo dove potrete osservare gioielli, armi, abbigliamento tradizionale, oggetti di uso comune e attrezzi che venivano utilizzati nel passato da agricoltori e artigiani. Viene proiettato anche un interessante video che vi racconterà la vita quotidiana e le attività commerciali storicamente svolte nell’area. Ci si può così fare un’idea abbastanza precisa dello stile di vita dell’epoca. Oltre al museo ci sono alcuni angoli in cui delle “comparse” cuciono, cucinano e vi mostrano antichi mestieri.

Per me è stata una visita molto piacevole, anche se l’ideale sarebbe stato visitarlo al pomeriggio, quando una luce più tenue avrebbe risaltato i colori ocra dell’intero edificio. L’ingresso è a pagamento ma il costo è veramente irrisorio.

DOVE ALLOGGIARE

L’ Hotel Diyar, dove pernottiamo per due notti si è rivelato un’ottima base di partenza per esplorare la città e scoprirne le sue meraviglie. All’interno dell’Hotel è presente una graziosa piscina dove vi potrete rilassare a fine giornata.

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