La Baia di Halong
- Giugno 15, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
Oggi vi porto, anche se solo virtualmente, a visitare un altro dei luoghi simbolo di questo affascinante Paese: la Baia di Halong. E’ difficile rendere a parole quello che suscita la vista dell’incantevole Baia di Halong.
Halong significa “dove il drago si inabissa nelle acque”. Secondo la leggenda, un giorno, un grande drago proveniente dalle montagne raggiunse, correndo, la costa. In questa sua fuga creò con la coda crepe e voragini che si riempirono d’acqua non appena il drago si immerse in mare. E fu così che ebbero origine le 3.000 isole della Baia di Halong. Verità o leggenda, nessuno può dimostrarlo, ma una cosa è certa, di fronte alla bellezza incontestabile di questo remoto angolo di mondo, rimarrete letteralmente a bocca aperta.
Quando si riversano troppe aspettative in un posto, il più delle volte capita di rimanere delusi. Con la Baia Halong, non avete da temere; con la sua atmosfera rarefatta e silenziosa le vostre speranze verranno ampiamente ripagate. Halong è anche un luogo ideale dove staccare, prendersi una pausa dal clima umido e dalle fatiche del viaggio, un momento in cui rilassarsi e godere delle bellezza della natura.
La baia di Halong sarà la nostra ultima tappa in Vietnam prima di spostarci in Cambogia.
I due giorni trascorsi nella Baia di Halong sono stati tra i più belli ed emozionanti di tutto il viaggio, non a caso è considerata l’ottava meraviglie naturali del mondo. Un insenatura punteggiata da piu di 3.000 isole calcaree ammantate di verde che emergono dalle acque verdi del Golfo del Tonchino. L’opera di erosione del vento e dell’acqua nei millenni ha creato un ambiente fantasmagorico di isole, isolette e faraglioni, alcuni dei quali alti centinaia di metri, sembra un esercito di giganti silenziosi posti a difendere la bellezza del luogo.
Se avete poco tempo e dovete restringere il giro fate in modo di includere Halong Bay. Sarebbe un sacrilegio non andare!
Contemplando la baia che mi circondava con i suoi faraglioni, le sue grotte e il mare blu, mi sentivo in pace con il mondo e si, finalmente in vacanza!
Vi avviso, rimane pur sempre un escursione molto, forse anche troppo turistica.
Assieme a voi troverete una miriade di altre navi e turisti che compieranno più o meno il vostro stesso giro ma non è un valido motivo per rinunciare, la bellezza struggente del panorama merita di essere vista con i propri occhi.
COME ORGANIZZARE LA CROCIERA NELLA BAIA DI HALONG?
La Baia di Halong dista 4 ore di macchina da Hanoi. La soluzione più semplice è contattare una agenzia locale. Hanoi è il punto di partenza classico e il pacchetto comprende il pick-up in hotel e la crociera di durata variabile. La formula classica è quella di una giornata, con notte una notte a bordo, ma esistono anche crociere di più giorni. Le agenzie che propongono questa gita sono centinaia, i tour sono pressochè identici ciò che fa la differenza è senza dubbio la qualità e il livello delle giunche, dalle più basic alle extra lusso, che potranno giocare un ruolo decisivo nella riuscita della vostra escursione, il mio consiglio quindi è di cercare di non andare troppo al risparmio. Diffidate delle agenzie che vi propongono escursioni in giornata. La Baia di Halong dista 4 ore di macchina da Hanoi e tra andata e ritorno, il tempo rimanente a disposizione per la navigazione è davvero poco. La soluzione migliore è l’escursione di due giorni e una notte, che vi permetterà di dormire a bordo di una giunca.
Noi abbiamo utilizzato la compagnia La Fairy Cruise che ha giunche di ottimo livello ed offre un servizio impeccabile. Abbiamo prenotato la crociera attraverso la Tonkin Travel, un agenzia locale con sede ad Hanoi con cui abbiamo organizzato anche altre escursioni ma potete anche prenotare direttamente sul sito della Compagnia.
La Fairy propone giunche di categoria medio-alta è tutta in legno, spaziosa e molto bella. Le cabine sono distribuite su due piani, è presente un accogliente sala ristorante e un enorme terrazza con lettini dove rilassarsi al sole. Vi consiglio di richiedere le stanze superior, sono leggermente più care ma grazie alle vetrate enormi che le caratterizzano, avrete la possibilità di rimanere avvolti dalla magia della baia anche quando siete in camera. Il livello delle stanze è molto buono, completamente rivestite in tek, pulite ed attrezzate e considerato di essere in barca non è così scontato. Noi abbiamo pagato a testa usd 115. Abbiamo scelto la Fairy perché proponeva un programma leggermente diverso dalle altre compagnie di pari livello ma più o meno le attività proposte sono le stesse: pesca, gite in kayak e ad alcune delle numerose grotte presenti sulle isole, lezioni di Tai Chi e di cucina vietnamita.
Il nostro programma
Alle 8,30 il servizio di pick up ci viene a recuperare in Hotel.
Raggiungiamo Halong dopo una sosta lungo la strada in un mega negozio dove era possibile acquistare di tutto: cibo, souvenir, dipinti, sculture, gioielli. Ecco il brutto dei pacchetti turistici. Veniamo portati al porto turistico di Tuan Chau da cui partono tutte le navi. L’imbarco è previsto verso le 13,00.
Una volta saliti a bordo ci viene offerto un drink di benvenuto e Tony, la nostra guida, ci illustra il programma della crociera e assegna le cabine. Tempo di portare le valigie in camera e si fa subito ora di pranzo, mentre la giunca ha iniziato la navigazione verso il Lờm Bò area, fuori dagli itinerari più battuti. La cucina è sempre stata di ottimo livello, molto curata in ogni minimo dettaglio. Dopo pranzo approfittiamo dei lettini sul ponte superiore per una parantesi a tutto relax. Il silenzio che regna tra questi isolotti che emergono dall’ acqua verde smeraldo è uno spettacolo unico!
Nel pomeriggio visitiamo la Mê Cung Cave, una delle più belle ( a detta di Tony) grotte ad Halong Bay con la possibilità di raggiungerne la cima e godere di un bellissimo panorama della baia dall’ alto ed ammirare la meraviglia degli enormi monoliti ricoperti di vegetazione che emergono dal mare.
Una volta rientrati sulla giunca abbiamo il tempo di farci una doccia e rilassarci sul pontile prima di cena. La giunca nel frattempo ha raggiunto una piccola insenatura dove attraccheremo per passare la notte. Attendiamo il tramonto che purtroppo non regala grandi colori ma l’atmosfera rilassata che si respira è comunque molto molto piacevole.
Ogni tanto penso che avremmo potuto non vedere questo piccolo paradiso. Siamo stati fortunati, nella sfiga siamo stati fortunati.
Alle 19,00, questo sogno ad occhi aperti viene interrotto con l’annuncio della imminente cena; questa volta non ceneremo sulla barca. Si stava tanto bene che penso sia un peccato doversi spostare ma ancora non avevo bene realizzato la sorpresa che ci attendeva di li a pochi minuti. Si, avevo letto il programma ma lo avevo dimenticato tanto velocemente quanto lo avevo letto.
La cena verrà servita all’ interno di una grotta che al nostro arrivo era completamente illuminata con la luce delle candele! Riuscite ad immaginarvi quanto può essere stato suggestivo?
Anche se per me la parte più bella della serata rimarrà il dopo cena, distesa sui lettini del ponte a contemplare la baia di notte, con le luci delle altre navi che si riflettono nelle acque scure e immobili, le sagome degli isolotti che si intravedono all’orizzonte e un magnifico cielo stellato.
Dormire, almeno per una notte nella baia di Halong è un’esperienza che non può mancare in un viaggio in Vietnam e che auguro a tutti di poter sperimentare. Non esagero se vi dico che da sola vale il viaggio.
La mattina seguente la sveglia suona presto: alle 6.30 c’è la lezione di Tai Chi sul ponte della nave in compagnia di Tony. In realtà avevo puntato la sveglia all’ alba nella speranza di riuscire a fotografare la tipica foschia la foschia del mattino che crea effetti molto suggestivi, facendo apparire e scomparire isole e rocce in lontananza. Purtroppo non deve essere stata la stagione giusta, è più facile che il fenomeno si verifichi durate le mezze stagioni, quando c’è più escursione termica tra il giorno e la notte. Peccato, mi sa tanto che dovrò tornare.
Dopo colazioni si scende per esplorare l’ isoletta di Ti Tov, si può nuotare nelle sue verdi acque oppure attraverso una ripida scalinata salire sulla cima per un scattare qualche foto memorabile della baia dell’alto. Cosa avrò mai scelto? Ovviamente c’era tutto il tempo per salire fino alla cima e dopo una sudata pazzesca godersi un bagno rinfrescante al ritorno.
Sono sincera la voglia di fare il bagno mi è passata quando ancora in camera mi sono affacciata al balconcino della nostra camera ed ho visto montagne di rifiuti, tra cui borse e bottiglie di plastica, avanzi di cibo, ect. galleggiare tutto intorno. Ecco, l’incanto della Baia si è definitivamente spezzato. Ma come è possibile che un sito, patrimonio dell’Unesco dal 1994 venga deturpato in questo modo? E per una volta non credo sia nemmeno tutta colpa dei turisti, i colpevoli sono i responsabili delle navi che invece di riportare l’immondizia sulla terra ferma la scaricano direttamente in mare. Sono davvero sconvolta e faccio notare la cosa a Tony, che con rammarico ma senza una vera risposta, mi dice che ho ragione. Ieri quando ci hanno portare i visitare la Mê Cung Cave c’erano cartelli ovunque che ammonivano i turisti dal preservare intatta la natura del luogo, pena multe molto salate. E ora? Non oso pensare a cosa diventerà questo luogo incantato tra 10 anni e chissà come sarà stato 10 anni fa quando iniziava ad aprirsi al turismo.
Aveva ragione Terzani quando nel suo celebre libro “Un indovino mi disse” scriveva: “ Che brutta invenzione il turismo! Una delle industrie più malefiche”
Purtroppo anch’ io faccio ancora parte della schiera dei turisti ma sono seduta nella sala d’aspetto degli aspiranti viaggiatori. Con il mio numerino in mano attendo la chiamata definitiva (e il coraggio per fare il grande passo), nel frattempo viaggio più che posso ma è inutile negarlo, al momento sono una semplice turista, anche se l’animo del viaggiatore è nel mio DNA. Sto divagando, torniamo al vero argomento del post.
Al termine della gita al Ti Tov Island, per chi voleva, c’era la possibilità di provare il kayak ma preferisco tornare sulla giunca per una doccia rinfrescante e impacchettare le mie cose, alle 10,30 dobbiamo liberare la cabina perché da lì a poco dovranno salire altri passeggeri.
Dopo il check out ci aspetta una cooking class in cui impariamo a preparare i fresh spring rolls, fatti con carta di riso e farciti con verdure, carne e uova. Successivamente ci viene servito il pranzo. La nave sta rientrando in porto e noi possiamo, ancora una volta, godere del panorama dal ponte superiore.
CONCLUSIONI
Si tratta di un’esperienza molto “turistica” ma quando è la natura ad essere la protagonista vale sempre la pena una deviazione.
Parentesi utile a evitare spiacevoli sorprese: Soprattutto d’estate la baia di Halong è attraversata da tempeste tropicali, per questo motivo le agenzie di Hanoi vi avviseranno della possibilità che la gita salti anche una volta partiti in bus, dipende dal tempo. Noi seppur consapevoli del rischio eravamo matematicamente sicuri che non sarebbe capitato a noi, invece ci è andata bene per un soffio. L’escursione a Tam Coc/ Ninh Binh, anche conosciuta come la baia di Halong terrestre è stata cancellata mentre stavamo per salire sulla barca sotto ad una pioggia torrenziale. Le organizzazioni si basano sulle previsioni meteo, che come ben sapete non sempre ci azzeccano. Quando vi organizzate per Halong, quindi, preparate sempre un “piano b”.