Trekking in Liguria – L’ anello della Serra
- Aprile 02, 2017
- by
- Maria Paola Salvanelli
Questa escursione mi ha ricordato che, anche se ci troviamo in Liguria, non dobbiamo sottovalutare il percorso. Come in montagna, il tempo può cambiare all’ improvviso, è sempre bene avere con sé un k-way per gli acquazzoni imprevisti e possibilmente un cambio asciutto e pulito. Come avrete già intuito è stata un escursione più avventurosa del solito, o quanto meno, più di quanto non ci si aspetti da un trekking in Liguria!
Vi avevo già raccontato di due bellissime escursioni in questa zona. Se ve le siete perse le trovate qui.
Il punto di partenza è sempre lo stesso, dalla minuscola piazzetta di Tellaro, si imbocca Via Matteotti seguendo i segnavia bianchi e rossi.
Come dicevo teniamo la sinistra e la salita spezza gambe potrebbe lasciavi nell’ultimo tratto anche senza fiato ma non disperate.
Come vi avevo già confidato, proprio in questo punto avrei trovato la mia casetta dei sogni, che per altro è ancora in vendita! Non sono mai stata molto brava in matematica ma quando sono andata a vedere il prezzo di mercato ho subito capito che sarebbe rimasta appunto la casa “dei sogni”. Poi sognare non costa nulla, giusto?
Raggiungiamo Zanego, in zona “Quattro Strade”, che deve il nome al quadrivio in cui si trova. Da qui avete varie possibilità, potete raggiungere il borgo di Ameglia, il Monte Murlo, il Forte della Rocchetta o fare ritorno a Tellaro. Attraversiamo la strada asfaltata e imbocchiamo la stradina alla sinistra di un piccolo altarino, direzione Ameglia.
Mano a mano che proseguiamo, tra una villa più bella dell’altra, il sentiero diventa sempre più stretto ma comunque piacevole da percorrere.
In lontananza inizia ad intravedersi la valle racchiusa tra il fiume Magra e la catena delle Apuane. Arriviamo alle prime case dell’abitato di Amelia, di cui si scorge in lontananza l’antico borgo con il suo castello ben conservato.
Noi proseguiamo il nostro trekking ed imbocchiamo il sentiero che conduce a La Serra che ancora una volta, nel primo tratto, è caratterizzato da una ripida salita.
Attraversato tutto il borgo di La Serra su via Garibaldi, che è sempre una garanzia, vi ritroverete sulla strada asfaltata principale che collega il borgo con Monte Marcello.
Per tornare sul sentiero, dovete attraversare la strada e imboccare le scalette in cemento proprio davanti a voi. Fin qui tutto bene, da ora in poi è un susseguirsi di contrattempi.
Prima di tutto inizia a piovere forte. Ci copriamo alla bella e meglio con i nostri k-way, che come dicevo all’inizio è sempre bene avere con se e scendiamo lungo il sentiero alla ricerca di un riparo. Incontriamo un gruppetto di case ma nessun riparo vero e proprio. Ci fermiamo sotto la boscaglia in attesa che almeno si plachi un po’. Il sentiero, già scivoloso per la pioggia della notte precedente ora è quasi pericoloso. Dopo mezz’oretta decidiamo di rimetterci in marcia, anche se il temporale non si è ancora placato.
Vuoi la pioggia, vuoi la fretta di raggiungere Tellaro e la macchina, sbagliamo ripetutamente strada. Ricordavo perfettamente che avremmo dovuto passare per l’antico insediamento di Barbazzano e successivamente per il borgo abbandonato di Portesone, le indicazioni sembravano chiare ma ci hanno tratto in inganno.
Ma chi la dura la vince, riusciamo finalmente a tornare su quello che doveva essere il sentiero corretto. Ci troviamo ora ad un bivio: Tellaro per Punta Treggiano o Fiascherino.
Ripensandoci, a mente fredda e con i piedi all’asciutto, è chiaro che il sentiero giusto era quello di Tellaro per Punta Treggiano ma, dopo la pietraia che ci eravamo appena lasciati alle spalle, dove ho rischiamo di spaccarmi una gamba in più di una occasione, scegliamo il sentiero più pianeggiante per Fiascherino. Illusi. Anche questo diventa in fretta ripido e sconnesso tanto quanto quello appena scartato. Pace, doveva andare cosi. Raggiunto Fiascherino utilizziamo la strada asfaltata per raggiungere Tellaro. Non è il massimo perché la strada è molto trafficata ma visto le condizioni meteo quanto prima arriviamo alla macchina meglio è.
Non vedevo l’ora di tornare a casa per consultare qualche cartina e capire dove abbiamo sbagliato. Prendete quindi nota. Una volta scesa la scaletta bisogna rimanere in quota, imboccando il sentiero che rimane adiacente alla strada asfaltata e che noi, per qualche strano motivo, non abbiamo visto.
Vi allego questa mappa trovata in rete molto chiara.
Ma con il senno di poi è tutto più facile.
Questo episodio forse mi farà perdere di credibilità ma dopo tutto non sono una guida ambientale, sono un normalissima appassionata di camminate in Liguria.
Potevo chiudere dicendo che il giro si era concluso come pianificato ma non mi vergogno ad ammettere un errore di percorso, anzi, questo aneddoto mi ha fatto riflettere e trovo sia un ottimo spunto per ripassare i basic del trekking, tanto al mare quanto in montagna:
- Scarpe da trekking con suola in vibram antiscivolo
- k-way
- Abbigliamento adeguato
- Un cambio asciutto
- Una cartina dettagliata dei sentieri
Il sentiero copre un totale di circa 9 km. In rete stimavano un tempo medio di percorrenza di 2 ore e mezzo ma bisognerebbe essere in grado di volare per metterci cosi poco! È vero che io faccio numerose soste fotografiche, abbiamo avuto qualche inghippo e pioveva ma, anche ipotizzando che vada tutto liscio, io calcolerei 3 ore e mezza abbondanti a passo tranquillo.