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Da Manarola a Vernazza, attraverso i borghi di Volastra e Corniglia

Quale modo migliore di iniziare il nuovo anno se non con una salutare camminata alle 5 Terre in compagnia di mamma e papà? Era forse da quando avevo 15 anni ed ho iniziato ad andare in giro da sola che non organizzavamo una gita tutti assieme e credo dovrebbe diventare un appuntamento fisso perché è stata una giornata di quelle che vorresti non finissero mai.

 Lasciamo l’auto nel parcheggio di Manarola, dove facciamo praticamente un mutuo: €1,80 all’ora!
Se arrivate in macchina vi consiglio di munirvi di tante monetine perchè non ci sono alternative. Per partire ben carburati una seconda colazione è d’obbligo. Scegliamo il bar Aristide nella via principale, a cui ho fatto i complimenti per la bontà di brioche e cappuccino. Se c’è una cosa che mi manda in bestia sono le brioche secche e finte ripiene di alcuni bar…siete d’accordo?

Possiamo iniziare la salita!

Il sentiero azzurro n°2, che collega Manarola a Corniglia è chiuso da tempo a causa di un’importante frana e purtroppo non ci sono notizie certe sulla sua riapertura. Questo non implica però che i due borghi non possano essere raggiunti a piedi, anzi. Come percorso trekking alternativo per raggiungere Corniglia è passiamo da Volastra.

In questo modo è possibile raggiungere Corniglia ( che, vi ricordo, essere in posizione sopraelevata rispetto al mare) già in quota, senza dover salire i 377 scalini della Lardarina. Chi li ha saliti almeno una volta, capirà il motivo di questa precisazione.

Il sentiero che passa da Volastra è veramente splendido, tra vigna e mare.

Tornando verso il parcheggio troverete sulla vostra sinistra una freccia che indica
“sentiero panoramico per Volastra”.

In alternativa si poteva imboccare lo stesso sentiero direttamente dal parcheggio ma noi ne approfittiamo per dare uno sguardo da vicino ai personaggi presepe, che poi stasera vedremo tutto illuminato. Ve ne parlerò in seguito.

Per raggiungere Volastra, occorrono circa 30 minuti, è meno di 1 km ma ricordate, la strada va sempre verso l’alto ed è quasi interamente composta da gradini!

I famosi 377 scalini della Lardarina non sono nulla in confronto!
D’obbligo scarpe da trekking adeguate e per i meno allenati potrebbero essere d’aiuto i bastoncini.

Questa vecchia mulattiera è stata per secoli l’unico modo di raggiungere il mare e la ferrovia, trasportando pesanti carichi di vino. Per il trasporto si utilizzavano i muli da soma, tanto che ancora adesso la quantità di vino presente nelle botti di legno si misura in some; una soma corrisponde più o meno ad ottanta litri ed è quello che poteva trasportare ogni singolo mulo sul dorso.
  
Il piccolo borgo di Volastra si trova a 350 metri di quota, sul dorso di una scoscesa collina circondata da terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, tra vigneti e ulivi.
Qui si trova il Santuario della Madonna della Salute, una chiesa romanica, risalente al X secolo interamente costruita con blocchi di pietra arenaria.
Il sentiero che prosegue per Corniglia parte proprio da qui.

Volendo alleviare il percorso si può prendere il bus da Manarola a Volastra risparmiando così il tratto di salita più impegnativo, ma dopotutto siamo qui per camminare, no?

Il sentiero che da Volastra raggiunge Corniglia è a mio parere uno dei più belli dell’intera zona.

Il percorso infatti si sviluppa da prima nel bel mezzo delle colline terrazzate densamente coltivate a vigneto grazie anche alla presenza di  monorotaie che consentono di trasportare l’uva fino alla strada carrozzabile.

La vigna alle Cinque Terre sostitui’ secoli fa i boschi, quando la popolazione iniziò a lavorare la roccia per costruire i terrazzamenti sostenuti da chilometri di muretti secco in arenaria e pietrisco. Un lavoro immane, che non solo permette di coltivare la vite, ma è essenziale per la stabilità idrogeologica del territorio.

Dopo i vigneti si raggiungono i piccoli abitati di Porciana e Case Pianca.
Qui il sentiero lascia i vigneti per addentrarsi nel bosco, tra pini, lecci e macchia mediterranea. Il sentiero in questa tratta è ombreggiato e molto suggestivo.

Poi si imbocca il sentiero n°587. Da qui è tutta in discesa verso Corniglia.
Il selciato sul quale si cammina ha centinaia di anni ed è bellissimo grazie anche alla splendida vista sul paese sottostante.

Stanchi? Per niente.
Proseguiamo per raggiungere Vernazza.

Dal piccolo dedalo di carugi che caratterizzano Corniglia, ci si addentra nella vegetazione attraversando lo splendido Ponte del Canale che sovrasta il Rio della Groppa.


 

Da qui si inizia a salire su di un percorso abbastanza impegnativo che richiede buon allenamento e calzature adatte all’ escursionismo.

L’ intero percorso di circa 1 ora e 30 minuti si svolge con una vista mare mozzafiato che difficilmente si potrà cancellare dalla memoria. Con un minimo di allenamento, i 3,5 km che uniscono Corniglia e Vernazza sono una gioia per il corpo e per lo spirito.
Camminando fra gli ulivi si raggiunge un punto panoramico a strapiombo sulla spiaggia di Guvano: il punto ideale per immortalare in una foto Corniglia e Manarola. Il sentiero è un via vai di stranieri, inglese, tedesco e francese sono le lingue più parlate.
 

Raggiunta la quota più alta, in località Prevo (208 metri); ora si inizia a scendere tra facili rampe di gradini e gradoni.

Dopo aver attraversato uliveti e vigneti ci si trova al cospetto di Vernazza, con la Torre del Castello Doria che domina sulle colorate abitazioni di questa splendida baia. Siamo giunti al borgo più noto delle Cinque Terre che, dopo la terribile alluvione del 25 ottobre 2011, ha saputo rimboccarsi le maniche e ripartire.

Ora, per chi non ne avesse ancora a sufficienza, è possibile proseguire e raggiungere Monterosso (considerate un’altra ora e mezza di cammino) ma ricordiamoci che siamo in Gennaio e alle 17,30 è buio. Noi ci avviamo verso la stazione ferroviaria per fare rientro a Manarola ed ammirare il presepe più grande al mondo. L’inaugurazione avviene ogni anno l’8 di Dicembre ed è possibile vederlo fino a fine gennaio, primi di febbraio, a seconda degli anni. La prima volta fu rappresentato nel 2007 ed ogni anno viene rinnovato ed ampliato. L’autore del progetto, credo sia doveroso citarlo, è Mario Andreoli, ferroviere in pensione. Oggi ha più di 80 anni ma è ancora lui, con l’aiuto di tanti volontari, a posizionare alcuni dei 300 personaggi che compongono il presepe.

Molto suggestivo, da vedere!

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